Aprilia da Mondiale con Espargarò e Vinales? Ecco perché si

Con il quarto podio di fila, Espargarò e l’Aprilia si confermano ai vertici della MotoGP. E le prossime gare prima della sosta potranno dire tanto.

Il GP d’Italia è stato davvero tinto di tricolore quest’anno. Perché a dare spettacolo sono state le Ducati e non solo. Infatti si è confermata ancora una volta ad alti livelli anche l’Aprilia, che sta sempre più diventando la vera rivelazione di questa stagione 2022 della MotoGP. Un team che, con grande sacrificio e lavoro certosino, negli anni ha saputo crescere e portarsi a ridosso dei migliori, per ottenere quello che non aveva mai avuto nella classe regina.

Aleix Espargarò (ANSA)
Aleix Espargarò (ANSA)

Una crescita che la casa di Noale deve in buona parte non solo al lavoro dei tecnici ma anche a un pilota, che nel 2017 ha sposato un progetto che sembrava difficile da realizzare, ma che alla fine si è rivelato vincente. Parliamo di Aleix Espargarò, che in questa prima parte di stagione è stato un autentico protagonista.

Aprilia ed Espargarò, arriva un trittico chiave

Per lo spagnolo parlano i numeri: una vittoria storica in Argentina, poi nelle ultime quattro gare ben quattro podi consecutivi. Non male per una moto come l’Aprilia che puntava a crescere e non sicuramente alla vetta del campionato. Sta di fatto però che oggi Espargarò è lì, a un passo da Fabio Quartararo, leader della classifica generale. Merito di una costanza di rendimento che finora nessuno ha veramente tenuto, se non proprio il campione del mondo in carica.

L’iberico si è dimostrato velocissimo sul giro secco, ma anche in gara è stato capace di soffrire e di portare a casa dei finali altamente competitivi, che ogni volta gli hanno permesso di battere la concorrenza e di salire sul podio con merito. Ad oggi forse gli manca ancora quello step in più per lottare veramente ogni domenica per la vittoria, ma quello che importa all’Aprilia adesso è il riuscire a confermarsi ogni weekend, soprattutto su piste dove gli scorsi anni ha sempre faticato. E questo è un segnale del livello di competitività raggiunto.

C’era chi dopo Termas de Rio Hondo parlava di fuoco di paglia, di miracolo. E invece la moto italiana ha fatto capire a tutti che non si può parlare di miracolo con una moto che costantemente è lì davanti a giocarsi qualcosa d’importante. Sembra quasi che si aspetti il weekend no (che magari arriverà), ma sarà un episodio isolato. Perché questa Aprilia sta dimostrando di essere all’altezza della situazione. E non ingannino i risultati di Maverick Vinales, che fatica ancora abbastanza rispetto a Espargarò. Lo spagnolo però deve solo azzeccare il weekend pulito, perché a sprazzi comincia a far vedere di che cosa è capace anche con questa moto.

Adesso arrivano tre appuntamenti prima della sosta estiva che saranno chiave. Soprattutto per capire definitivamente se Aprilia può essere della partita iridata. Barcellona, Sachsenring e Assen, tra tipi di circuiti differenti ma che possono confermare la bontà di un mezzo sia veloce che maneggevole nelle parti tortuose. Lo scorso anno in questo trittico Espargarò soffrì parecchio. Ma in caso di riconferma, l’Aprilia può avere davvero quello step in più per crederci davvero nel Mondiale. Non lo diranno mai, ma a Noale sotto sotto ci sperano.

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