Cadono le prime teste in Aston Martin: dentro due ex Ferrari

L’effetto Stroll si fa sentire in Aston Martin. Dopo un avvio di stagione alquanto complicato, il direttore generale ha deciso di lasciare.

Da quando da Racing Point è diventata Aston Martin, la ex Force India ha intrapreso una caduta libera. La partnership commerciale con il prestigioso marchio inglese non ha dato i frutti sperati e probabilmente la linea dettata dal proprietario Lawrence Stroll non è la migliore per un team di F1.

Lance Stroll, Aston Martin (Ansa Foto)
Lance Stroll, Aston Martin (Ansa Foto)

Abituato alle scalate e al mondo degli affari, il magnate canadese è da tempo abituato a fare compra-vendita per agevolare la carriera del figlio Lance. Forse però in questo caso ha sbagliato. Malgrado l’ingaggio di un pilota titolato e d’esperienza come Sebastian Vettel i risultati stanno tardando ad arrivare e a dirlo non sono le sensazioni, ma la classifica generale.

La verdona, dopo quattro gare, occupa la penultima piazza con appena 5 punti. Peggio, al momento sta facendo solamente la Williams che è ferma ad 1.

Scossone in Aston Martin: il CEO lascia

Dopo alcune voci diffuse dai media britannici è arrivata la conferma Tobias Moers non sarà più il responsabile della scuderia. Questo con effetto immediato. Al suo posto saranno inserite due persone di provenienza Ferrari.

Da quanto si apprende dalla nota ufficiale, il tedesco non potrà uscire di scena, ma dovrà assicurarsi che il passaggio di consegne avvenga nel modo più dolce possibile. Di conseguenza rimarrà in azienda fino a fine luglio.

In carica da meno di due anni, verrà sostituito da Amedeo Felisa, per 26 stagioni impegnato in ruoli di leadership a Maranello, e attualmente già al lavoro alla base di Silverstone in qualità di direttore non esecutivo.

Al suo fianco a partire dall’1 giugno arriverà Roberto Fedeli nelle vesti di capo del reparto tecnico. Anche lui a lungo membro del Cavallino dove diede una mano importante alla creazione dei modelli più iconici del brand italiano, più di recente ha lavorato in BMW.

Le ragioni di questo improvviso cambio alla dirigenza sarebbero da imputare a inconciliabilità strategiche.

Abbiamo bisogno di dare avvio ad una fase di crescita per assicurarci di centrare gli obiettivi fissati“, le parole del patron che ha sottolineato come questo nuovo corso punta ad una maggior sinergia interna e con i collaboratori esterni come Mercedes, nonché segnerà un’accelerazione dei programmi di transfer tecnologico.

Siamo convinti che queste modifiche ci porteranno dei benefici sul lungo termine“, prosegue il comunicato che si augura una risalita in termini di prestazioni già nel corso del 2022. “Il nostro target è trasformarci in una delle Case automobilistiche di lusso più competitive e desiderabili al mondo“.

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