F1, in casa Mercedes mettono le mani avanti: “Non è cambiato niente”

Il 2022 è stata da tanto tempo visto come l’anno della rivoluzione e del cambiamento, ma in casa Mercedes non tutti la pensano così.

La Mercedes è la Scuderia che ha letteralmente dominato l’era del motore ibrido iniziato nel 2014, vincendo tutti i Mondiali costruttori e perdendo solo l’anno scorso quello piloti, e stando alle parole interne parrebbe che questa situazione possa continuare anche nel 2022.

Mercedes (GettyImages)
Mercedes (GettyImages)

Quando nel 2019 era stata annunciata la rivoluzione nel mondo dei motori per il 2021, poi spostata al 2022 causa la pandemia legata al Coronavirus, in molti si erano domandati come sarebbe cambiato il circus e soprattutto come sarebbero state stravolte le griglie di parenza.

La volontà era quella di assottigliare la differenza tra le varie Scuderie per poter dare così maggior interesse al gran pubblico troppe volte stanco della monotonia dei vincitori.

L’attesa per il nuovo Mondiale è dunque alle stelle, ma in questi giorni ha tuonato il direttore tecnico della Mercedes Mike Elliott che ha spiegato come non ci sia poi stato questo grande cambiamento.

In un video postato proprio dalla stessa Scuderia di Stoccarda si vede Elliott spiegare come le prestazione delle vetture saranno molto simili a quelle della stagione passata, nonostante il passaggio a monoposto con effetto suolo e che in partenza avrebbero dovuto portare a una perdita di prestazione di circa un secondo e mezzo ogni giro.

La possibilità di assottigliare la differenza tra i teams non sarà affatto immediata e anche per quanto riguarda la facilità nei sorpassi ci vorrà molto tempo prima che i piloti possano davvero dirsi pronti per poter diventare padroni del nuovo mezzo.

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Per questo motivo, secondo Elliott, non ci sarà un cambiamento preciso nelle gerarchie in questo Mondiale perché i cambiamenti sono stati davvero tanti e non ancora ben compresi da tutti e quindi, pur avendo vetture davvero molto diverse, si rischia di riavere una classifica molto simile a quella dell’anno scorso, per quanto concerne i costruttori, proprio nessuno ha ancora raggiunto l’obbiettivo sperato dai nuovi regolamenti.

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I due principali e più visibili cambiamenti delle monoposto di questa stagione saranno rappresentati senza ombra di dubbio prima di tutti dall’effetto suolo, quindi con le macchine che saranno molto più stabili e pesanti, e il secondo è con il passaggio delle gomme, che saranno sempre Pirelli, che passano da 13″ a 18″, un aumento di grandezza davvero sensibile e visibile a occhio nudo.

I cambiamenti però non sono certamente finiti qui, perché anche i motori e l’alimentazione saranno diversi, infatti saranno i carburanti E10 a garantire le prestazioni delle monoposto e con la nuova sistemazione delle vetture cambierà moltissimo anche l’aerodinamica.

I piloti riusciranno ad adattarsi immediatamente a queste nuove vetture?

Bisognerà scoprirlo solamente strada facendo, anche perché questo tipo di automobili costringerà, almeno sulla carta, ad adottare uno stile di guida molto più fisico e dunque ci vorrà uno sforzo di energie molto superiore rispetto al passato.

Motivo per cui sono davvero in tanti che ritengono che saranno i giovani a dettare il ritmo, proprio perché mai come quest’anno, la tenuta atletica dei piloti potrebbe davvero fare tutta la differenza del mondo.

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I vecchietti Fernando Alonso, Sebastian Vettel e, a quanto pare, Lewis Hamilton vogliono però provare ad adattarsi ancora un’ultima volta in carriera a un nuovo stile di guida e chissà che proprio in un anno di grandissimi cambiamenti, dove tutto è in divenire, non possa essere proprio l’esperienza di vecchi volponi delle quattro ruote a garantire quel salto di qualità in più rispetto alla freschezza e all’atletismo della gioventù.

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