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Alfa Romeo-Ferrari, non è ancora finita: il team principal apre la porta

Dopo l’uscita di scena della coppia Raikkonen – Giovinazzi, il team principal Alfa Romeo Vasseur non scarta la futura promozione di un pilota della FDA.

Frederic Vasseur (Getty Images)

In un colpo solo Frederic Vasseur ha fatto piazza pulita di ciò che è stato il recente passato dell’Alfa Romeo, o meglio della Sauber. Da sorellina della Ferrari è tornata ad esserne quasi indipendente non fosse per il motore. A partire dal mese prossimo, in occasione dei test invernali sul circuito del Montmelo, la scuderia di Hinwil schiererà Guanyu Zhou, terzo della classifica F2 del 2021, ma soprattutto dotato della spinta economica del governo cinese, e l’esperto Valtteri Bottas, appena reclutato dalla Mercedes.

Ma come il manager transalpino ha tenuto a precisare in un prossimo futuro il legame con il Cavallino e la fucina di driver di erba che è l’Academy potrebbe rinsaldarsi.

Magari torneremo a lavorare insieme. Ma la line-up va valutata anno per anno. Non si può obbligare qualcuno a mandare in pista un debuttante ogni campionato“, ha asserito a Motorsport.com evidenziando l’importanza di valutare i singoli profili.

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Che dunque lo strappo si sia consumato alla luce di qualche eccessiva pretesa da parte di Maranello? Tutto può essere, visto che per diverse settimane si era parlato dell’arrivo in squadra di Mick Schumacher, piuttosto che di un altro nome di provenienza modenese.

Molto probabilmente, prima di portarsi in casa corridori selezionati da Binotto & co., il 53enne chiamerà alla sua corte il figlioccio Theo Pourchaire, già membro dei junior dell’equipe elvetica e lasciato alla finestra in F2 per evitare di bruciarlo.

Prenderà parte a qualche FP1 e farà dei test per prepararsi al domani“, ha svelato anticipando però che il connazionale, prima di sperare in una promozione, dovrà vincere nella seconda categoria su monoposto e meritarsi sul campo il volante.

Nei giorni appena successivi all’annuncio dell’ingaggio di Zhou, Vasseur si era sfogato a proposito delle parole al vetriolo di Giovinazzi che, scaricato senza troppi complimenti, aveva definito il denaro quale unico motore della F1.

Non mi piacciono certi atteggiamenti. Noi gli abbiamo dato la chance di disputare tre mondiali. Chissà in quanti avrebbero voluto essere al suo posto. Adesso affronterà nuove sfide e forse un giorno rientrerà nel Circus. Questo è un mondo piccolo ed è necessario mantenersi professionali“, aveva chiosato quasi a dire che quel post pungente potrebbe costargli un sedile.

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