Casey Stoner e il suo dramma: “Ho avuto paura di morire”

Casey Stoner è stato uno dei più grandi piloti della sua generazione e quando ha dovuto ritirarsi il mondo intero è rimasto sconvolto.

Uno dei piloti capace di rendere grande la Ducati, un campione degno di tenere testa a Valentino Rossi, ma per Casey Stoner non è stato decisamente tutto oro quello che ha luccicato e i suoi ultimi anni da professionista sono stati davvero terribili.

Casey Stoner (GettyImages)
Casey Stoner (GettyImages)

Nel 2011 Casey Stoner divenne per la seconda volta in carriera campione del mondo, un successo memorabile e storico a bordo della Ducati, ma a sconvolgere gli amanti delle due ruote fu il suo annuncio nella stagione successive dove decise di lasciare per sempre quella professione.

A 27 anni nessuno poteva aspettarsi una simile decisione che lasciava chiaramente capire che c’era qualcosa di più grande che turbava la mente dell’australiano che inizialmente decise di spiegare la scelta in maniera molto vaga.

La decisione era dettata dal fatto che già in due occasioni era stato campione del mondo e dunque non aveva più nulla per il quale poter lottare, che non aveva più le motivazioni e che doveva pensare alla famiglia, dato l’alto rischio del proprio mestiere, pensando alla disgrazia capitata a Simoncelli proprio nel 2011.

Nessuno ha mai però creduto realmente a questa versione e ci sono voluti davvero tanti anni prima che l’oceanico decidesse di confidarsi e parlare a pieni polmoni dei suoi problemi di instabilità mentale che lo avevano attanagliato, un vero e proprio tabù non solo nel mondo dello sport.

Sul podcast Gypsy Tales ha deciso di raccontarsi a cuore aperto spiegando come soffrisse di una grave patologia legata all’ansia, tanto non solo da essere limitato dal punto di vista mentale, ma anche fisico.

Pensavo fosse stress e credevo che tutti ne soffrissero, ma a un certo punto questo mi ha portato anche a bloccarmi con la schiena non riuscendo più a muovermi”.

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La dichiarazione più sconvolgente però è stata fatto poco dopo quando ha affermato che:” Più il weekend andava bene e più volevo morire“.

Casey Stoner e il difficile tabù dell’ansia negli sportivi

Stoner ha davvero lasciato tutti a bocca aperta per determinate affermazioni che sono state molto due e chiare, soprattutto perché rilasciate da un personaggio che viene visto come un privilegiato e un fortunato dal grande pubblico.

L’australiano ha spiegato che la pressione fu il motivo scatenante di questa sua crisi e di questa sua grave forma di depressione e spiega come la gestione dell’ansia sia davvero molto diversa da persona a persona.

Casey spiega infatti come gente come Valentino Rossi o Marc Marquez non solo non sentissero la pressione, ma addirittura fossero in grado di trarne forza e benefici per affrontare le nuove gare e soprattutto ha parlato anche dei problemi con la stampa.

Non mi sono mai sentito a mio agio con la stampa e circondato da persona e quando stavo veramente male non volevo correre e stavo male come un cane”.

Stoner è stato per diversi anni il miglior pilota al mondo e questo è stato un grosso limite per i suoi problemi e disturbi psichici e non è un caso che abbia deciso di mollare quasi da campione in carica.

Quando si parla di uno sportivo bisognerebbe sempre ricordarsi che lo stipendio che percepisce non deriva soltanto dalle abilità in pista e dal fatto che faccia divertire il pubblico, ma comprende anche uno stress psicologico non indifferente.

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Tanto di cappello a Casey Stoner che è riuscito ancora una volta a sdoganare uno dei grandi tabù nella storia dello sport e dello spettacolo, perché nessuno dovrebbe mai vergognarsi di qualsiasi problema, che possa essere sia di natura fisica che di natura mentale.

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