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Dovizioso e Yamaha, così non va: il pilota italiano vuota il sacco

Dovizioso torna a parlare dei problemi che ha nel guidare la Yamaha M1: ammette anche le sue responsabilità in questa situazione.

Il futuro di Andrea Dovizioso in MotoGP è fortemente a rischio. Anzi, oggi è scontato pensare che nel 2023 lui non sarà più presente in griglia. Troppo negativi i risultati che sta ottenendo. Da aggiungere anche il fattore età, dato che ha 36 anni e difficilmente una squadra gli darà un posto.

Andrea Dovizioso (foto Instagram)

Aveva messo in preventivo che rientrare in corsa nel 2021 guidando una moto di due anni prima sarebbe stato problematico, ma lo ha considerato una sorta di allenamento per il 2022. Infatti, da questa stagione ha potuto disporre della nuova versione della Yamaha M1 Factory e le aspettative erano elevate.

Invece, già dai test si è capito che il pilota forlivese sarebbe andato incontro a un’annata molto difficile. Lo stile di guida al quale si era abituato in Ducati non si sposa con una moto completamente diversa e, nonostante stia provando ad adattarsi, i miglioramenti sono davvero minimi.

Lui e il team WithU RNF si stanno impegnando, però non si intravede mai la luce in fondo al tunnel. C’è il rischio che il campionato del Dovi e della squadra continui con un trend simile a quello visto finora.

MotoGP, Dovizioso in grande difficoltà con la Yamaha

Dovizioso a distanza di alcuni giorni dal deludente Gran Premio di Francia a Le Mans, concluso in sedicesima posizione, è tornato a parlare dei problemi nel guidare la sua Yamaha: “Non c’è modo di migliorare il grip quanto ci serve. Ovviamente tutto può essere migliorato – riporta Speedweek – a partire dal pilota. Morbidelli dice che deve trovare l’assetto, ma io non sono in quella situazione. Non è questione di setup che mi permetterebbe di guidare come voglio”.

Il pilota romagnolo continua a battere sul fatto che alla M1 manchi sufficiente grip, in particolare al posteriore, e non riesce a vedere una soluzione a questo problema. Dovrebbe guidare diversamente, alla Fabio Quartararo, ma non ci riesce: “È come in microchip in testa. Se non sei abituato ad andare forte lasciando scorrere la moto e facendo più metri, faticherai ad andare in quella direzione. Parliamo di stili di guida contrapposti”.

Dovizioso ammette il suo limite e si assume le sue responsabilità per questa situazione complicata nella quale si trova: “L’ho sempre fatto. Non ho mai avuto problemi a farlo”.

L’attuale rider del team WithU RNF fa anche un paragone tra sé e Aleix Espargarò, che con l’Aprilia sta volando dopo aver avuto diverse annate complicate: “Se guardiamo ad altri piloti, Aleix Espargarò con Aprilia sta facendo qualcosa di simile a me con Ducati. Inizi e soffri, soffri e soffri. Poi ti adatti e la moto si adatta a te, arrivando ad essere competitivi”.

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