Ducati, Honda, Yamaha? No, ecco la moto più veloce di una MotoGP

In Inghilterra è stato messo a segno un record davvero incredibile per una moto. Che straccerebbe in velocità qualsiasi MotoGP.

Le velocità di punta sono sempre state oggetto di record, fin dagli albori delle auto e delle moto. Oggi poi, soprattutto nel motorsport, se ne raggiungono sempre più elevate ogni anno. Il talento di ingegneri e piloti porta a costruire mezzi a due e quattro ruote sempre più potenti e performanti. E ancora oggi il record di velocità in pista è uno dei più ambiti. Da qualche anno in MotoGP a monopolizzare questa classifica è la Ducati, che proprio quest’anno in occasione del Gran Premio d’Italia al Mugello ha fatto registrate la velocità di punta più alta nella storia della classe regina. A stabilirlo Jorge Martin con la sua GP22 del team Pramac, che ha fatto segnare i 363,6 km/h.

La Ducati MotoGP in azione (ANSA)
La Ducati MotoGP in azione (ANSA)

Ma la classifica della top dieci delle velocità di tutti i tempi è catalizzata dalla moto di Borgo Panigale. Infatti al secondo posto c’è Johann Zarco, che nelle FP4 del Qatar 2021 ha fatto segnare i 362,4 km/h, mentre al terzo posto c’è la prima non Ducati, ossia Brad Binder con la KTM che, sempre al Mugello, lo scorso anno ha toccato i 362,4 km/h.

C’è chi come Max Biaggi ha ottenuto primati a ripetizione negli ultimi anni con una moto completamente elettrica, ma quelle “classiche” con motore termico continuano a dominare la scena. C’è chi infatti, su una pista particolarmente speciale (un semplice rettilineo) ha fatto segnare una velocità pazzesca, da primato. Una moto che sull’abbrivio brucia letteralmente sul posto qualsiasi MotoGP. A ottenere recentemente questo record è stato un mito delle due ruote, il francese Eric “Rocketman” Teboul. Un veterano che ha alle spalle numerosi record di velocità praticamente in qualsiasi disciplina a due ruote e che oggi, alla veneranda età di 60 anni, forse ha deciso di appendere il casco al chiodo. Merito proprio di questa sua ultima impresa.

Teboul più veloce di una MotoGP

Nelle European Drag Racing Finals 2022 che si sono svolte sul rettilineo del Santa Pod Raceway (Regno Unito), Teboul ha deciso di fare la sua ultima apparizione con una moto “siluro”, fatta a mano, che solo a vederla fa paura. Si tratta di una bestia che misura quasi tre metri di lunghezza ed è azionata da un semplice ma efficace motore a razzo che utilizza un carburante derivato dal perossido di idrogeno, raffinato dallo stesso pilota.

Le MotoGP attuali hanno sviluppato per la partenza un metodo alquanto ingegnoso, introdotto neanche a dirlo dalla Ducati. Si tratta di un dispositivo holeshot, che blocca la sospensione posteriore nella posizione più bassa per tutto lo scatto in partenza e permette un avvio molto più veloce e stabile rispetto a una moto in condizioni normali. Quando il pilota arriva alla prima curva, la frenata in ingresso solleva la parte posteriore, con la sospensione che torna così alla normalità.

La moto di Teboul invece sfrutta il metodo diretto del cosiddetto ciclo di Walter per ottenere una spinta praticamente istantanea che è in grado di lanciarlo a oltre 450 km/h in soli 400 metri. La moto non ha acceleratore: infatti basta solo azionare un interruttore che innesca una reazione che trasforma il perossido di idrogeno in vapore acqueo e questa moto-missile scatta come un razzo. Ma mentre una MotoGP ha i freni per bloccarsi, questa non si ferma proprio. O per meglio dire lo fa per carburante esaurito, quindi ogni volta il pilota deve calcolare con estrema attenzione quanto usarne per non incappare al termine di un rettilineo in un incidente.

Detto ciò, Teboul durante l’ultimo round del campionato Europeo Drag Racing ha deciso di salutare il pubblico in grande stile, e lo ha fatto con due prove per raggiungere un nuovo record. Nella prima, ha completato il quarto di miglio (400 metri) in 5,06 secondi e ha raggiunto una velocità di 423,3 km/h, un’anteprima di ciò che sarebbe successo la domenica. Infatti davanti a tribune stracolme, Teboul ha infranto per la prima volta la barriera dei 5 secondi nel quarto miglio, fermando il cronometro in 4,97 secondi e superando di poco i 467 km/h. Giusto per dare un’idea del record messo a segno dal francese, una MotoGP da 280 CV completa il 1/4 di miglio in circa 8,5 secondi con i sistemi holeshot attivati.

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