È tutto vero, ha fatto l’esordio nel calcio professionistico a 60 anni, ecco dove è successo. La sua storia è davvero particolare.
Se vi parlassimo della gara disputatasi in Suriname, tra Inter Moengotapoe e Olimpia dell’Honduras, valevole per la Concaf League, ottavi di finale, sicuramente non vi verrà in mente nulla. Non solo non avete mai sentito nominare queste due squadre, ma anche il protagonista della vicenda.
I media, ne parlano come qualcosa di surreale, ed ecco come mai. Il vicepresidente del Suriname, infatti, ha giocato con una delle due squadre, facendo l’esordio nel calcio professionistico a 60 anni.
Ronnie Brunswijk infatti, è sceso in campo in una forma non proprio smagliante, nel suo completo rosso. Non un esordio sfortunato come quello di Roby Baggio, con una carriera rovinata dagli infortuni, ma probabilmente, nemmeno la stessa riuscita di carriera, per un uomo nemmeno tanto apprezzato a livello mondiale. Si tratta di fatto, di un ex guerrigliero.
L’uomo ha fatto coincidere il suo ingresso in campo con la presenza nello stesso, di suo figlio Damian Brunswijk, che magari nemmeno sarà così meritevole di stare in campo, ma è lì solo grazie al padre. Questo non lo sappiamo, ma che Ronnie è un politico ed ha avuto la forza di decidere di giocare una gara professionistica nel proprio Paese, sì. La partita, è stata persa dall’Inter, dove giocava il sessantenne, per 6-0.
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Solo un guerrigliero? No, Brunswijk non può neanche giocare o vivere in altri Paesi che non siano il Suriname. Infatti, è ufficialmente ricercato dall’Interpol, per reati legati al traffico di droga in passato. Oltre a stupire per il suo esordio praticamente da anziano, il politico ha già fatto scrivere di sé per diversi anni, alla stampa locale. Si tratterebbe, da quanto si legge, di una persona legata al mondo della droga, padre di 50 figli, ex rapinatore di banche ed oggi proprietario di una miniera d’oro.
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