F1, la Ferrari getta la spugna: ecco perché la stagione è finita

La Ferrari, dopo l’ennesima vittoria stagione di Verstappen, ha alzato definitivamente bandiera bianca. A Maranello è già tempo di bilanci.

I vertici della squadra italiana sono già proiettati all’anno prossimo, dopo l’esito delle prime tre gare post pausa estiva. La Ferrari è riuscita a tenere testa alla Red Bull Racing, esclusivamente, in termini di pole position. Anzi in qualifica Leclerc e Sainz si sono dimostrati superiori rispetto a rispettivi rivali, Verstappen e Perez, nell’arco della stagione. Le partenze al palo, però, non sono bastate per ottenere risultati importanti e regolari. Se Leclerc, in carriera, è riuscito a vincere solo 5 GP, partendo dalla pole position in 17 occasioni, i problemi avuti nei GP richiedono una analisi specifica.

Charles Leclerc Ferrari (Ansa Foto)
Charles Leclerc Ferrari (Ansa Foto)

La F1 -75 si è dimostrata una vettura competitiva, almeno all’inizio del campionato. La wing car di Maranello presentava, apparentemente, più punti di forza che di debolezza. Sospinta dal poderoso motore Superfast, nelle prime gare, Charles Leclerc ha portato a casa risultati che gli avrebbero potuto spianare la strada. Due ritiri di Verstappen, nei primi tre GP, hanno coincise con due vittorie schiaccianti del monegasco. Un vantaggio di ben 46 punti, in sostanza, dissipato in tempi record nelle settimane successive. In Ferrari sono sopraggiunti problemi di affidabilità e, soprattutto, gestionali. E’ stata fatta una confusione, di base, sui ruoli. Una squadra che vuole vincere a tutti i costi non può permettersi il lusso di non avere un numero 1 e un numero 2.

Salvo domini tecnici eccezionali, come la McLaren di Senna e Prost e la Mercedes di Rosberg ed Hamilton, quando un competitor entra in bagarre, occorre per forza fare una scelta repentina. Dopo i primi GP, considerato il feeling nettamente superiore di Leclerc rispetto a quello di Sainz, sarebbe dovuto essere logico che le attenzioni della squadra fossero tutte indirizzate sulla cavalcata mondiale di Leclerc. Al contrario la Rossa ha spianato, ulteriormente, la strada a Verstappen, negando vittorie alla portata per il #16. Monaco e Silverstone sono stati gli esempi peggiori, a livello strategico, dell’annata 2022. Inoltre, non sono mancati errori clamorosi e avarie tecniche. In questo quadro è giusto ricordare anche i problemi avuti, a livello di guida, da Sainz e Leclerc. Pochi errori, ma comunque decisivi in una lotta serrata ad un campione del mondo che non sbaglia un colpo. F1, Marko difende i tifosi: poi arriva la stoccata alla Ferrari.

Ferrari, è già tempo di nuovi proclami

Alla vigilia di Monza, l’obiettivo mondiale si è già dilatato sino al 2026, seguendo il nuovo diktat del Presidente Elkann. Il 2022 sarebbe dovuto essere l’anno della svolta, per rialzare la china e puntare ad un ciclo vincente. Per come si stanno mettendo le cose, il 2022 verrà ricordato come un anno di false illusioni, ricco di rimpianti. La Ferrari avrebbe potuto vincere il doppio delle gare, come ha ammesso anche Binotto e il mondiale, quantomeno, si sarebbe potuto prolungare sino alle ultime battute. Dopo la quinta vittoria di fila, Max Verstappen potrebbe festeggiare il titolo mondiale, già a partire dalla diciassettesima tappa di Singapore. Mai nella storia della F1, inoltre, vi era stato un tale distacco tra il primo e il secondo in classifica.

La Ferrari è incalzata da un team che non ha mia vinto una corsa quest’anno e lo stesso Leclerc ha soli 16 punti di vantaggio su George Russell. Arrivare al terzo posto della classifica costruttori, alle spalle della Mercedes sarebbe una beffa clamorosa. A Monza, Binotto non ha rintracciato errori nella scelta di anticipare la sosta di Charles per sfruttare la VSC. “Con il senno di poi, è stata la decisione giusta. L’unica opportunità per noi era fare due soste, fare qualcosa di diverso. Siamo stati sfortunati perché la fine del VSC ci ha colto in pit-lane, quindi abbiamo perso parte di quel vantaggio. Detto questo, alla Red Bull erano preparati per un cambio gomme e avrebbero fatto il pit stop se non lo avessimo fatto noi”. La cosa è stata anche confermata post gara da Christian Horner. F1, Binotto ha un pilota Ferrari nel cuore: arrivano parole al miele.

L’appello sconfortante di Binotto, come riporta AS, riguarda la superiorità della RB18. “È impossibile battere un’auto più veloce. Indipendentemente dalla loro strategia, avrebbero vinto. Nelle ultime gare la Red Bull è stata la migliore in gara. Noi in gara abbiamo più degrado e la Red Bull sembra stare meglio. Cerchiamo il motivo per trovare una soluzione, se non ora, l’anno prossimo”, ha svelato l’ingegnere di Losanna. Max Verstappen ha affermato di non essersi mai sentito così superiore su una griglia, dai tempo del kart. Leclerc e Sainz, a Monza, hanno dato il massimo per ottenere un risultato storico, davanti al pubblico italiano. La delusione è tanta perché c’è il rischio concreto che il dominio Red Bull prosegua anche nella prossima stagione. Ad aprire un ciclo tecnico di vittorie potrebbero essere i rivali austriaci. A Singapore la Rossa proverà a tornare sul primo gradino del podio. L’ultimo successo oramai è datato 10 luglio 2022.

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