Quanto consuma una F1? Resterete a dir poco stupefatti dal dato

Le F1 riescono ad essere incredibilmente efficienti a livello di consumo e prestazione. Alcuni dati confermano questa affermazione.

F1 Red Bull Racing (Getty Images)
F1 Red Bull Racing (Getty Images)

Il Circus della F1 ha conosciuto una profonda rivoluzione regolamentare nel 2010, quando vennero impediti i rifornimenti in gara. La sosta ai box, da quel momento in poi, sarebbe dovuta servire solo a sostituire gli pneumatici, tornando a quanto veniva fatto sino al 1993. Dall’anno dopo, venne introdotta la possibilità di rifornire anche in gara, aiutando le monoposto a risultare molto più veloci a causa dei brevi stint da svolgere con poco carburante.

Questa possibilità ha dato vita a molte delle vittorie Ferrari, che nell’era di Michael Schumacher basava molti successi proprio sulle strategie dettata da cambio gomme e rifornimento. La decisione di bandire il famoso “bocchettone” venne da alcuni incidenti che si erano verificati in quelle stagioni, nelle quali i piloti erano ripartiti in anticipo ferendo anche i meccanici.

Ne sa qualcosa Felipe Massa, che per questo motivo perse una gara che stava dominando a Singapore nel 2008, o Kimi Raikkonen a Valencia pochi mesi prima. Nel 2014, i motori V8 sono stati sostituiti dalle power unit turbo-ibride V6, confermando l’impossibilità di rifornire in gara. Per questo motivo, i serbatoi sono stati ingranditi rendendo le vetture sempre più lunghe ed ingombranti. I regolamenti aerodinamici imposti nel 2017 hanno fatto il resto, rendendo le F1 dei veri e propri “camion”.

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F1, la rivoluzione ibrida ha ridotto nettamente i consumi

L’avvento della motorizzazione ibrida ha segnato una nuova era della F1. Come sappiamo, a beneficiarne più di tutti è stata la Mercedes, in grado di costruire i propulsori più potenti ma anche maggiormente efficienti. Una delle piaghe di queste nuove unità è quella della gestione del carburante, che porta spesso i piloti a dover gestire il proprio ritmo in gara evitando di andare al massimo.

Per questo motivo, ad inizio 2014, Luca Cordero di Montezemolo si lamentò notevolmente, dicendo che i piloti non sono pagati per fare i “tassisti”. L’efficienza è comunque di un’altra categoria rispetto ai V8 aspirati, come conferma questo dato di pochissimi anni fa: i vecchi motori percorrevano una media di 1,7 chilometri con un litro, mentre oggi si è alla soglia dei 3 chilometri.

Si tratta di una differenza enorme considerando le velocità toccate dalle monoposte e la distanza percorsa in gara. L’efficienza delle power unit di F1 migliora di anno in anno, ed anche l’affidabilità è ormai un tema. I regolamenti 2021 prevedono che si debbano affrontare le 22 gare con solo 3 unità propulsive.

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Praticamente tutte le squadre, ne hanno montata almeno una quarta, ma il dato è comunque impressionante. Sino ai primi anni Duemila, veniva usato un motore per la qualifica ed uno per la gara, mentre con i motori attuali si fanno 6-7 corse senza problemi. In più, è diventato quasi impossibile vedere un problema tecnico su queste macchine, mentre in passato la griglia veniva spesso e volentieri dimezzata dai guasti. Oggi è tutto cambiato, e gli ingegneri continuano a stupirci con innovazioni e colpi di genio. Il prossimo anno sarà un nuovo banco di prova.

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