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Hamilton lascia la F1 per un po’? A qualcuno è andata di lusso

Lewis Hamilton non ha ancora pienamente chiarito il futuro e le speculazioni sulla nuova stagione non mancano, ma se smettesse per un anno?

Il Mondiale di F1 del 2022 è sempre più alle porte, ma non è ancora ben chiaro se Lewis Hamilton prenderà parte all’appuntamento iridato e in molti non escludono che possa prendersi un anno sabbatico per poter tornare più forte di prima.

Lewis Hamilton (GettyImages)

Tra pochissime settimane inizieranno i test per l’avvio della stagione 2022 e gli occhi sono chiaramente puntati su Lewis Hamilton che ancora oggi non ha fatto sapere se prenderà parte al nuovo Mondiale oppure si ritirerà.

La notizia sta facendo decisamente discutere tutto il mondo perché sarebbe un gravissimo stop per lo sport mondiale, con la perdita di uno dei più influenti personaggi di tutto il pianeta.

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Ci potrebbe però essere un’alternativa sia al proseguimento della stagione che al definitivo ritiro, infatti ci potrebbe essere la possibilità di un anno sabbatico, decisione che venne presa già da altri piloti in passato e che in certi casi si è rivelata vincente.

Hamilton vuole fare come Lauda e Prost?

Tante volte smettere per poi riprendere non ha gli effetti sperati e infatti viene visto come un allontanarsi perché gli stimoli ormai sono stati persi.

La ruggine da inattività non viene facilmente persa e dunque è veramente difficile anche per i grandissimi campioni rientrare in pista e tornare a essere quei fenomeni che avevano fatto impazzire la folla e negli ultimi anni gli esempi non sono decisamente positivi.

Fernando Alonso è l’ultimo di questa lista e la sua annata in Alpine è stata decisamente di luci e ombre, con la possibilità di emergere che è stata più volte dimostrata dal compagno Esteban Ocon.

Kimi Raikkonen è un altro che non ha più saputo tornare ai vertici dopo lo stop di due anni per dedicarsi al rally, rimanendo solamente un grandissimo primo per Lotus o Alfa Romeo, ma mai più che un valido secondo per la Ferrari.

Il caso più eclatante è però senza dubbio quello di Michael Schumacher, pilota che non aveva mai subito l’onta di arrivare alle spalle del proprio compagno di squadra, ma che da quando decise di tornare in Mercedes nel 2010 finì sempre alle spalle di Rosberg.

La situazione, almeno nel tempo più recente, non sembra essere propriamente favorevole ai ritiri diventati solo piccole pause, ma in passato ci sono due casi davvero eclatanti.

Il primo è quello legato a Niki Lauda, con il campione austriaco che dopo aver dominato con la Ferrari nel 1975 e nel 1977, si allontanò da Maranello per poter correre con la Brabham, ma con risultati davvero deludenti, scegliendo così di ritirarsi nel 1979 per tornare a gareggiare solo nel 1982 con la McLaren e nel 1984 disputò una delle sue migliori annate.

La vettura inglese era nettamente la migliore e con Alain Prost diede vita a una stagione a dir poco memorabile, vinta solo all’ultima gara da Niki per 0,5 punti, il più basso scarto di sempre nella storia della F1.

Casualità volle che anche il francese riuscì a trasformare in oro il suo anno di riposo, dato che nel 1991 abbandonò in maniera inferocita la Ferrari, accusandola di avergli messo a disposizione una vettura davvero inguidabile.

Nel 1992 scelse così di rimanere a guardare gli altri piloti, per poi tornare in Williams nel 1993 per sostituire il campione del mondo Nigel Mansell e guidando quella macchina perfetta riuscì a vincere il suo quarto Mondiale.

Indubbiamente quella di Prost è stata una vittoria molto, se non troppo, legata al valore della monoposto e il Professore non era di certo uno stupido, così capì perfettamente che non era possibile per lui rimanere a determinati livelli di perfezione e così a fine anno scelse di ritirarsi.

Nella storia dunque i casi di anni sabbatici che hanno portato poi a un trionfo successivo sono davvero pochi e mettono in mostra l’assoluta grandiosità dell’evento, ma il rischio spesso non vale la candela.

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Mollare per un anno vuol dire perdere il ritmo e, con una rivoluzione in atto, diventerà durissimo ritrovarlo, quindi Lewis Hamilton ha ancora pochi giorni per poter prendere la scelta più saggia.

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