Arabia Saudita, accuse pesanti: la F1 come scusa per insabbiare tutto

La F1 aiuta indirettamente il Governo dell’Arabia Saudita? Il Paese userebbe sport ed eventi per far dimenticare fatti molto gravi.

F1 (GettyImages)
F1 (Getty Images)

La Formula1, è ovviamente solo un sport. Per quanti milioni di dollari vi possano girare intorno, si tratta comunque di un intrattenimento. Qualche ombra però, cala su una Gara in particolare, la penultima dell’anno, ma i team ed i piloti stavolta, non c’entrano proprio nulla.

A porre l’accento sul Paese ospitante della penultima stagionale, è Human Rights Watch (HRW), con delle dichiarazioni che stanno facendo il giro del mondo. Secondo il movimento, il Governo saudita non starebbe facendo altro che usare la F1, a proprio gioco. E non per dare visibilità alla nazione o per motivi commerciali, ma per cose ben più gravi.

I segreti dell’Arabia Saudita e la F1

I team pensano solo a far bene ed intanto, Hamilton avvisa Verstappen di volere una gara leale, ma il Circus si sa, è solo di passaggio nella terra asiatica, che verrà lasciata domenica notte stessa. Michael Page, vice direttore per il Medio Oriente di Human Rights Watch, parla di tutt’altro che di cosa accadrà sull’asfalto, riferendo: Il governo saudita sta facendo tutto il possibile per coprire le sue gravi violazioni dei diritti umani con spettacoli pubblici ed eventi sportivi“. 

Dichiarazioni che definirle forti sarebbe davvero poco, ma Page sembra sicuro di ciò che dice e continua: “A meno che non esprimano preoccupazione per i gravi abusi dell’Arabia Saudita, la Formula Uno e gli artisti partecipanti rischiano di rafforzare il governo saudita nei suoi sforzi per mascherare la sua immagine nonostante il significativo aumento della repressione negli ultimi anni”. Questa, la denuncia che apre gli occhi a chi non è informato, come probabilmente, molti atleti stessi.

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Probabilmente oggi è tardi per chiedere all’intero Circus della F1 di lasciare il Paese dove in molti, si sono già recati, visto che al venerdì iniziano le prove. Ma dal 2017, quando è iniziata una politica di repressione da parte del Governo, già molti famosi si sono rifiutati di presenziare ad eventi dell’Arabia Saudita. Tra loro, la rapper Nicki Minaj, la modella Emily Ratajkowski, il wrestler, John Cena.

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