F1, dalla McLaren attacco alla Red Bull: parole velenose

L’amministratore delegato della McLaren, Zak Brown, ha fatto a pezzi l’Academy della Red Bull. Dichiarazioni che non lasciano spazio ad interpretazioni.

La Red Bull ha trovato il successore di Sebastian Vettel, dopo aver a lungo puntato su Max Verstappen. L’olandese non ha tradito le attese e ha ripagato la fiducia della squadra austriaca con sede a Milton Keynes. Negli ultimi anni il problema per Helmut Marko è diventato più trovare la spalla adatta ad un talento straordinario come Max Verstappen.

Zak Brown (Ansa Foto)
Zak Brown (Ansa Foto)

L’olandese si è laureato campione del mondo nella tappa conclusiva del campionato del mondo 2021. Il mondiale si è deciso all’ultimo respiro tra mille polemiche. Il figlio d’arte di Jos è stato protagonista di una stagione quasi perfetta, esaltando le qualità tecniche della RB16B. L’altalenante annata di debutto di Sergio Perez non ha permesso al team di battere la Mercedes, ma ci sono andati molto vicino.

Il messicano è subentrato ad Alexander Albon. Il pilota di origini thailandesi, attuale driver della Williams, non è riuscito a convincere i vertici dopo un anno e mezzo di permanenza in prima squadra. Mezza stagione positiva in Toro Rosso lo catapultò, con troppa poca esperienza, nell’abitacolo della RB15. Fu confermato anche nel 2020 dove raccolse due podi, ma non riuscì a tenersi il sedile dell’ambita monoposto austriaca.

Zak Brown vs l’Academy Red Bull

In Red Bull i problemi sono nati con la difficile convivenza tra Daniel Ricciardo e Max Verstappen. I due avrebbero potuto comporre la migliore squadra, sulla carta, dell’intera griglia ma per ovvie ragioni due galli erano troppi nel pollaio. Il 20 agosto 2018 fu confermato il passaggio di Daniel Ricciardo alla Renault, spalancando le porte a Pierre Gasly nel team Red Bull Racing.

Dopo aver ben figurato al volante della Toro Rosso, le prime gare di Gasly in RB furono tutt’altro che indimenticabili. Il confronto con Max era fuori portata per il francese, che collezionò un quarto posto nel Gran Premio di Gran Bretagna come miglior risultato. La Red Bull Racing scelse di sostituirlo in corsa con Alexander Albon. Il numero 10 fece un passo indietro inevitabile, ritornando nello junior team dell’AlphaTauri.

L’Academy Red Bull ha lanciato grandi piloti come il quattro volte campione del mondo tedesco Sebastian Vettel, oggi all’Aston Martin, Daniel Ricciardo della McLaren, Max Verstappen della Red Bull e il ferrarista Carlos Sainz. Tanti altri sono stati triturati da un sistema spietato che non permette passi falsi. Daniil Kvjat, Sébastien Buemi, Brendon Hartley, Jean-Éric Vergne e tanti altri hanno pagato a caro prezzo delle incertezze in pista.

Al riguardo Zak Brown, in esclusiva a The Race, ha dichiarato: “Se guardi alla storia della Red Bull oltre a Max, si sono lasciati sfuggire di mano una manciata di grandi piloti. Penso che ne abbiano rovinati alcuni”. In McLaren hanno approfittato dell’occasione per mettere sotto contratto Sainz, nel 2019 e 2020, e successivamente Ricciardo. “Sono un po’ brutali. Carlos è un grande esempio. Daniel aveva già dimostrato quanto fosse bravo, ma ha scelto di andarsene. Vettel se ne è andato. Max è una grande storia“, ha concluso Brown.

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