Fabio Quartararo ora vuota il sacco: ecco cosa è successo con Yamaha

Fabio Quartararo spiega come è avvenuto il cambiamento che lo ha portato ad essere ancora una volta il leader del Mondiale.

Nonostante un inizio di stagione non molto promettente, Fabio Quartararo guida la classifica piloti con 22 punti di vantaggio sul primo inseguitore Aleix Espargarò, potendo anche giovare di alcuni errori e incidenti dei diretti avversari. Per mesi il pilota francese della Yamaha si è lamentato della mancanza di prestazioni del motore della M1, ma alla fine si è riscoperto il più costante e veloce, con una moto affidabile.

Fabio Quartararo (foto LaPresse)
Fabio Quartararo (foto LaPresse)

La Yamaha sarà ancora la moto più lenta della griglia MotoGP, ma Quartararo riesce a ottenere sempre il massimo risultati su ogni tipo di circuito. Il segreto è nel piazzare un giro lodevole nelle qualifiche così da poter partire in prima o seconda fila, non subendo quell’aumento di pressione della gomma anteriore che finisce per destabilizzare l’equilibrio della moto. “Da febbraio ad oggi nulla è cambiato – sottolinea il pilota di Nizza a Motorsport -. Quello che è cambiato è che all’inizio della stagione non ero concentrato mentalmente“.

La svolta vincente di Quartararo

Quando nei test invernali ha trovato una Yamaha M1 incapace di aumentare la sua velocità massima Fabio ha visto la rabbia radicarsi in lui. Più volte ha minacciato pubblicamente di non porre la firma sul rinnovo di contratto con la Casa di Iwata. “Ho passato un periodo difficile perché, in un anno, sono passato dal sorpassare Alex Rins sul rettilineo a vedermi sorpassare con facilità”.

Ma il pilota transalpino non ha remore a prendersi la sua parte di responsabilità, specialmente nelle gare in Qatar e Argentina. “Avrei potuto fare molto meglio, ma poi ho accettato che la moto fosse questa. Ho deciso di ottenere il miglior risultato possibile con quello che avevo“. La svolta mentale è arrivata dopo la vittoria a Portimao: “Mi sono detto: ‘Smettila di parlare di top speed e concentrati su ciò che devi fare, sull’andare il più veloce possibile, alla fine vedremo dove siamo“.

Non c’è stato bisogno di nessuno psicologo dello sport per dare il via a questa sterzata: “Ho fatto questo cambiamento completamente da solo. Ho lavorato con uno psicologo molto tempo fa e ho imparato molto. Non serve a nulla essere arrabbiati per qualcosa che non puoi cambiare. Sia per la mia immagine sia perché la rabbia non aiuta a ottenere buoni risultati“.

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