Se il tuo sogno è iniziare a lavorare in F1, la Scuderia Ferrari propone uno straordinario programma per i giovani ingegneri.
Questa mattina a Maranello è cominciato il programma per la formazione dei futuri ingegneri della Ferrari. Una occasione unica per chi vuole entrare a far parte della mitica scuderia italiana e lavorare nel circus della F1. La Ferrari F1 Engineering Academy, giunta alla settima edizione, seleziona i giovani più brillanti delle principali facoltà di ingegneria italiane e straniere con l’obiettivo di inserirli, a seguito di una attento percorso formativo, nel team del Cavallino Rampante.
L’iter selettivo è molto rigido, dovendo estrarre i talenti più brillanti del panorama internazionale. Quest’anno sono stati selezionati cinque ragazzi, scelti tra quasi 500 che hanno inoltrato la candidatura. I primi test di valutazione sono stati superati da appena 72 ragazzi, e 39 di questi hanno avuto l’opportunità di avere un confronto diretto con l’hr della Ferrari.
I test si basano sia su quesiti tecnici che attitudinali con diverse domande sulla storia e i valori della Ferrari. Tra questi 19 hanno superato il rigoroso screening e hanno avuto l’occasione di conoscere i manager della gestione sportiva di Maranello. La GES ha selezionato i cinque giovani, infine, che oggi hanno potuto iniziare il loro percorso in Ferrari.
I cinque partecipanti al corso di formazione, tre ragazzi e due ragazze, dovranno formarsi per l’80% del loro tempo nei reparti di competenza, mentre le ore restanti saranno dedicate a progetti di gruppo. Gli ingegneri saranno suddivisi in due gruppi: la divisione dedicata all’Area Power Unit e quella telaistica. Per sei mesi i ragazzi avranno a disposizione due tutor di riferimento e grazie alle attività formative, al termine della preparazione, saranno chiamati a presentare i progetti su cui hanno lavorato.
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La Ferrari guarda al futuro, formando i migliori tecnici di domani. Nel corso degli ultimi anni, grazie al percorso formativo a Maranello, sono entrati nel team oltre quaranta ragazzi. Esempi eccellenti sono il Performance Engineer della vettura di Carlos Sainz, l’americano Steven Petrik, e lo scozzese Calum MacDonald, driver coach dell’asso madrileno. Gli stranieri hanno l’opportunità di seguire, inoltre, dei corsi di lingua italiana per inserirsi al meglio nella realtà del nostro Paese. I ragazzi vivono tutti in un campus, motivandosi a vicenda e creando uno spirito di squadra fondamentale per primeggiare nel motorsport.
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