Lewis Hamilton ha conquistato l’ennesima pole position in Arabia Saudita, guidando la doppietta Mercedes. La statistica parla chiaro.
Per Lewis Hamilton il tassametro continua a correre: nelle qualifiche del Gran Premio dell’Arabia Saudita, il campione del mondo ha ottenuto la pole position numero 103 in carriera, un risultato impressionante. Si tratta della seconda consecutiva dopo quella in Qatar, anche se va detto che, prima della squalifica, era stato il migliore sul giro secco anche in Brasile.
La forza del pilota Mercedes nelle fasi di qualifica non è di certo una novità, e l’1’27”511 stampato nel Q3 di Jeddah lo ha confermato. A fargli un bel regalo ci ha pensato Max Verstappen, che con la sua Red Bull stava andando a conquistare nettamente il miglior tempo, prima di andare a sbattere all’uscita dell’ultima curva.
Hamilton ha usato l’esperienza, evitando di rischiare troppo, mentre la foga ha giocato un brutto scherzo al leader del mondiale. L’olandese scatterà comunque terzo, alle spalle anche dell’altra W12 di Valtteri Bottas. Considerando il fatto che la carreggiata è piuttosto stretta, non sarà facile per Max ripetere lo scatto del Messico, ma neanche passare in pista.
Nelle prove libere del venerdì, il passo gara delle Mercedes era notevole, mentre quello della Red Bull lasciava a desiderare. La tensione ha esaltato il sette volte campione del mondo, che è stato nuovamente perfetto nel gestire una situazione che lo vedeva sfavorito. Per Max invece, quanto accaduto potrebbe risultare fatale ai fini della lotta per l’iride.
Hamilton, il dato sulle nuove piste lo conforta
Una curiosa statistica sembra rendere Lewis Hamilton il favorito numero uno per la conquista del campionato del mondo. Il pilota della Mercedes, in questo 2021, ha ottenuto la pole position sia in Qatar che in Arabia Saudita, piste che non erano mai state presenti in calendario.
Dal 2010, anno del primo titolo mondiale di Sebastian Vettel e della Red Bull, chi ha fatto segnare il miglior tempo in qualifica sulle nuove piste ha sempre portato a casa l’iride. Il tedesco, in quella stagione, lo fece in Corea, per poi ripetersi anche nel 2011 in India e nel 2012 ad Austin.
Dall’anno successivo, con l’avvento dell’era ibrida, il dominio di Seb è diventato un lontano ricordo, a causa dello strapotere della Mercedes. Hamilton ha fatto segnare la pole position sul nuovissimo tracciato di Sochi, in Russia. Due anni dopo, questa statistica ha premiato Nico Rosberg a Baku, dove ha staccato il miglior tempo al sabato per poi dominare la corsa, vincendo anche il titolo a fine anno.
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Nel 2018, lo scettro è tornato in mano al sette volte campione del mondo, imprendibile sia in qualifica che in gara al Paul Ricard, nel ritorno del Gran Premio di Francia. Com’è ovvio che sia, il titolo è stato conquistato da lui stesso, con ampio margine di vantaggio sul compagno di squadra. Una situazione simile si è rivista la passata stagione, dove il “re nero” è stato padrone sia in qualifica che in gara al Mugello ed in Portogallo, sulla pista di Portimao. Le statistiche sono tutte dalla sua parte, ma il campionato attuale si sta distinguendo per colpi di scena a ripetizione che non escludono nulla.