Dalla Red Bull badilata a Vettel: “Meglio Verstappen”

Helmut Marko è una delle figure più importanti della Red Bull e le sue ultime dichiarazioni su Verstappen daranno fastidio a un grande ex.

Il Mondiale 2021 continua a far discutere non solo per le polemiche che si è portato appresso, ma anche per la quantità di risvolti storici che ha regalato e allora Helmut Marko ha spiegato chiaramente come Max Verstappen sia stato davvero il numero uno.

Vettel e Verstappen (GettyImages)
Vettel e Verstappen (GettyImages)

La Red Bull è stata la Scuderia che ha permesso a Verstappen di laurearsi per la prima volta nella sua storia campione del mondo, potendo così raggiungere nell’Olimpo della F1 tutti gli altri trentatre suoi predecessori.

Uno di questi è stato Sebastian Vettel, campionissimo tedesco che era riuscito nell’impresa di vincere i primi campionati a bordo della monoposto sponsorizzata dall’energy drink, ma dopo tanti nessuno sembra ricordarsi delle sue straordinarie imprese.

Helmut Marko ha infatti dichiarato che quella di quest’anno è senza ombra di dubbio la più importante vittoria di sempre nella storia della Red Bull, perché ha permesso di rompere un dominio lunghissimo della Mercedes che sembrava essere inarrestabile.

L’austriaco ha infatti spiegato alla rivista “Autorevue”, come ci sia voluto un durissimo e lunghissimo lavoro per poter arrivare alla formazione della RB16B, facendo lavoro di squadra con la Honda e riuscendo così a superare la Mercedes.

Con Vettel invece il discorso è stato diverso perché, sempre secondo Marko, la vettura era la migliore in tutto il circuito e Seb è stato in grado di portarla al massimo, senza però avere dei veri avversari attorno a lui.

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Helmut ha concluso dicendo che questa lotta tra Mercedes e Red Bull è stata fondamentale anche per tutta la F1, dato che in questa stagione ha fatto segnare dei picchi d’ascolto che non accadevano da davvero tanti anni.

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La Red Bull ha dunque praticamente scaricato il suo ex fenomeno di punta Sebastian Vettel, dimostrazione del fatto che le due parti non si erano lasciate nel migliore dei modi.

Le accuse e le dichiarazioni di Marko sono molto ingiuste e ripetute solamente da chi non conosce la storia di quelle annate, ma siccome l’austriaco è stato uno dei motivi di quei successi è chiaro l’astio nei confronti del pilota tedesco.

Partiamo intanto dal 2009, anno in cui Vettel passò dalla Toro Rosso alla Red Bull, riuscendo nell’impresa di chiudere al secondo posto in classifica piloti alle spalle dell’imprendibile Brawn Gp di Jenson Button, ma stando davanti al suo compagno Rubens Barrichello.

Nel 2010 la Red Bull era già probabilmente la macchina più veloce, ma sicuramente la meno stabile nel confronto con Ferrari e McLaren e soprattutto Mark Webber non aveva la minima intenzione di lasciare campo al giovane tedesco.

La vittoria è arrivata in rimonta solo all’ultima gara e nel 2011 ha poi potuto ammazzare il campionato dominandolo in lungo e il largo.

Ben diverso invece il discorso legato al 2012, dove a inizio anno la Red Bull non era riuscita a presentarsi ai nastri di partenza con la vettura migliore possibile e infatti è servita una grandissima rimonta di Seb per poter superare e battere un Alonso in stato di grazia con la Ferrari.

Arriviamo dunque al 2013, quarto e ultimo titolo di Vettel, dove è in grado sul finire del Mondiale di vincere nove GP consecutivi, battendo il precedente record di Michael Schumacher e Alberto Ascari che si erano fermati a nove.

Indubbiamente la Red Bull era una grandissima monoposto, ma Sebastian è stato in grado letteralmente di farla volare e riuscendo con il grande genio alla guida di farla rimontare da situazioni disperate.

E poi ha poco senso di esistere anche il concetto del “grande lavoro” della Red Bull, perché per diventare la monoposto migliore per così tanti anni non si può certo sperare nella buona sorte, ma anche in quel caso a Salisburgo si sono rimboccati le maniche e non poco.

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La Red Bull ha comunque nella sua storia due grandi campioni del mondo e potrebbe semplicemente goderseli invece che farli scontrare tra di loro.

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