Honda si aggrappa a Marquez: il team manager ha una sola speranza

Prosegue il momento negativo della Honda. Anche in UK la scuderia non ha raggiunto la top 10 e boss Puig prega per il rientro di Marquez.

Anche domenica scorsa a Silverstone quello della Honda è stato un flop, tanto che per trovarne una è necessario scendere al 14esimo posto dell’ordine d’arrivo con Pol Espargaro. Una situazione a dir poco allarmante per un marchio abituato a vincere e a dominare, e che evidentemente urge di essere risolta al più presto.

Marc Marquez, Honda (Ansa Foto)
Marc Marquez, Honda (Ansa Foto)

Di certo non con l’attuale line-up in pista, visto che nessuno si sta rivelando all’altezza del compito. Unico salvagente sembra essere il “vecchio” Marc Marquez, ovvero proprio chi al momento è in panchina nel tentativo di rimettersi dall’ennesima operazione al braccio destro, “distrutto” in un incidente in Spagna nel 2020.

Consapevoli di questa dipendenza dall’asso di Cervera i vertici hanno addirittura incentivato il collaudatore ufficiale, nonché suo sostituto Stefan Bradl ad stare in costante contatto telefonico con lui per ricevere delle dritte sulla direzione dello sviluppo. Nulla di edificante, quindi. Solo preoccupante.

Il capo della Honda si affida a Marquez

Parlando a caldo dopo l’ennesima prova incolore dell’Inghilterra, il responsabile del box nipponico Alberto Puig ha dichiarato di sperare in un rientro accelerato dell’otto volte iridato. Almeno per la prossima sessione di test, così da dettare la linea per il 2023.

E proprio dal paddock britannico il fratello del pilota Alex ha confermato che il #93 sarebbe in procinto di affrontare una visita medica per fare il punto sulla riabilitazione.

Qualora l’esito dovessere essere positivo, allora anche le chance di vederlo in azione nella sessione di Misano aumenterebbero in maniera esponenziale, sebbene forzare potrebbe non essere l’atteggiamento ottimale.

Soffermandosi sul percorso di recupero del 29enne, il manager si è espresso con toni entusiastici. “Il suo umore è sempre alto perché ha un approccio molto positivo di fronte alle avversità“, ha affermato a Motosan.

Le sue condizioni stanno chiaramente migliorando. Riesce a fare più cose e più passa il tempo, più la ferita si rimargina“, ha proseguito ottimista. “A fine agosto è stato fissato un controllo per verificare lo stato di guarigione dell’osso. A quel punto valuteremo come agire. È fondamentale comunque che riesca a tornare velocemente, in quanto è trascorso parecchio tempo da quando è salito per l’ultima volta in moto“, ha rilanciato rivelando come i tecnici stiano ormai navigando a vista.

Per il 55enne l’eventuale presenza in Italia del suo centauro di punta sarà doppiamente cruciale. In quanto avere diversi minuti da passare in sella è l’unico vero modo per comprendere il livello del recupero.

Tornando all’evoluzione della RC213V, il tester del team ha rivelato di sentirsi continuamente con il Cabroncito non tanto per lavorare sulla stagione in corso, alla deriva e senza opportunità di rilievo, quanto in ottica futuro.

Stiamo cercando di focalizzare le energie sulla moto dell’anno venturo“, ha confessato. “Ovviamente attendiamo con ansia il ritorno dello spagnolo, in ogni caso il confronto è serrato ed è totalmente coinvolto nel progetto. Abbiamo scambiato moltissime informazioni e lui ci dà tanti consigli”, ha svelato il 32enne di Augusta.

Impostazioni privacy