Horner e Wolff non si sopportano? Svelata la verità sul loro rapporto

Nel 2021 hanno regalato uno spettacolo poco edificante con liti e accuse reciproche. Ma davvero tra Horner e Wolff non corre buon sangue?

Per tutta la scorsa stagione si sono comportati come dei bambini lanciandosi frecciate a vicenda e innescando polemiche spesso gratuite. Christian Horner e Toto Wolff sono stati protagonisti del mondiale 2021 di F1, tanto quanto i loro rispettivi piloti che, in pista, si sono contesi il titolo.

Christian Horner (Ansa Foto)
Christian Horner (Ansa Foto)

In molti si sono domandati se questa acredine scoppiata in occasione di uno dei campionati più caldi dell’ultimo ventennio della massima serie fosse vera e data da due caratteri inconciliabili, o fasulla, creata ad hoc per lo spettacolo.

Ora alla vigilia del GP del Bahrain, prova d’apertura del 2022, il capo della Red Bull ha svelato come stanno davvero le cose.

 Horner e Wolff, due dirigenti distanti tra loro

Interrogato sul succulento tema dal Daily Mail, il manager inglese ha definito nulla la relazione con l’omologo della Mercedes. O meglio circoscritta al solo ambiente lavorativo. Insomma, niente uscite assieme o vacanze condivise. La loro conoscenza nasce e muore nel paddock.

Il nostro è un rapporto professionale. Non è il genere di persona con cui andrei a cena o con cui spenderei il mio tempo libero, ma rispetto quanto ha fatto e quanto ha raggiunto“, la confessione del 48enne.

Superata, almeno a parole, l’alta tensione della passata stagione, il marito di Ginger Spice ha promesso che si ripartirà da zero. Da un nuovo capitolo.

Non so se anche quest’anno sarà la Mercedes la nostra principale avversaria. Di certo non ho nessun problema specifico con Toto. Non è un cattivo ragazzo. E’ soltanto un tipo che si scalda facilmente ed è divertente farlo andare un po’ fuori di testa”, ha proseguito con malizia.

Pur essendo due personalità diverse, i due boss hanno una cosa in comune. Il percorso sportivo. Da piloti, entrambi sono passati dall’altra parte della barricata.

A questo proposito il britannico ha rilasciato una dichiarazione criptica. Forse una stoccata all’austriaco. “Quando non sono in circuito, sono in fabbrica. Non vivo a Monaco come un esule per ragioni fiscali gestendo il team da remoto. Io mi sporco le mani”, ha tenuto a sottolineare.

Le miei giornate sono piene dalle mattina alla sera, impegnate nella gestione della scuderia. La mia politica è da porta aperta. Sono cresciuto nello sport. Prima ho gareggiato, poi sono passato all’amministrazione di una squadra. Sono un racer fino al midollo“, ha chiosato orgoglioso.

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