Il Gran Premio motociclistico delle Americhe disputato domenica ad Austin non è stato il più divertente della storia. Marc Marquez e la sua Honda hanno confermato quella superiorità conosciuta da queste parti già in passato, mentre Quartararo e Bagnaia hanno portato Yamaha e Ducati sul podio. Un colpo di scena è avvenuto nel finale, quando Alex Rins con la Suzuki è riuscito a scavalcare la Ducati Pramac di Jorge Martin, beffandolo per il quarto posto.
Lo spagnolo, al debutto nella massima serie del Motomondiale, ha svolto una stagione eccellente, portandosi anche a casa la vittoria nel Gran Premio della Stiria corso al Red Bull Ring. Nelle ultime prove ha alternato prestazioni convincenti a gare sfortunate, e tra queste rientra sicuramente quello che è accaduto in terra texana.
Al sedicesimo giro del GP delle Americhe, Martin era in lotta con Pecco Bagnaia per il terzo posto, e stava tentando di consolidare il gradino più basso del podio. Lo spagnolo, giunto nel serpentone di curve che ricorda le Becketts di Silverstone, ha perso il controllo della sua moto finendo lungo, permettendo a Bagnaia di farsi sotto.
Il torinese ha poi preso la posizione poco dopo, mentre il povero Jorge è stato penalizzato con un long lap penalty. La decisione ha del clamoroso, visto che tagliando quel tratto di pista non aveva fatto altro che perde circa un secondo e mezzo, piuttosto che guadagnarne. La penalità gli è costata anche il quarto posto, finito nelle mani di Alex Rins con la Suzuki.
A fine gara, Martin ha dichiarato mestamente: “Per cominciare, non ha senso che se hai un problema e vai dritto hai una penalità, visto che perdi tempo a prescindere. Ho tagliato ed ero già nel primo settore, non potevo più rallentare, ho perso 8 decimi di secondo dal mio miglior tempo e bisogna perdere un secondo. Quindi per soli due decimi ho dovuto fare il long lap“.
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“La penalità è ingiusta, non ho tagliato volontariamente, ma ho avuto uno spavento e non avevo altra scelta, ed è per questo che la vedo ingiusta. Ma beh, la Race Direction non va molto bene ultimamente e non possiamo farci niente“.
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