Marco Melandri, il clamoroso retroscena su Gresini: nessuno lo sa

Marco Melandri è stato uno degli italiani che ha contraddistinto il periodo d’oro della MotoGP. Ecco le sue dichiarazioni.

Melandri (GettyImages)
Melandri (GettyImages)

Durante gli anni Duemila, l’Italia era l’epicentro del mondo della MotoGP. Valentino Rossi era colui che dominava la scena, rendendosi protagonista di tantissimi duelli con i suoi connazionali più famosi. Le sfide più belle ce le ricordiamo con Max Biaggi e Loris Capirossi, ma anche Marco Melandri ha dato molto a questo sport.

Il nativo di Ravenna ha esordito nella top classe nel 2003 con la Yamaha, spostandosi in Honda dal 2005 con il team di Fausto Gresini. Quella fu la stagione del primo successo, che venne ottenuto sul nuovissimo tracciato di Istanbul in occasione del Gran Premio di Turchia.

Melandri fu in grado di imprimere un ritmo forsennato alla corsa, allungando sul “Dottore” che era all’apice della propria carriera, riuscendo a trionfare sulla linea del traguardo. Non contento, il buon Marco riuscì a ripetersi nella gara successiva a Valencia, piazzando una doppietta nel finale del 2005. Gli ultimi due successi sono targati 2006, dove si confermò re dell’Istanbul Park per poi aggiudicarsi anche il Gran Premio di Francia a Le Mans.

Melandri, i retroscena sul rapporto con Fausto Gresini

Come anticipato, Marco Melandri ha vissuto la fase più intensa della sua vita professionale in sella alla Honda del compianto Fausto Gresini. Il manager ed ex pilota, recentemente scomparso dopo una lunga lotta al Coronavirus, ha lasciato un’impronta incancellabile nel mondo delle due ruote, lanciando tanti talenti.

Prima del debutto in MotoGP, Marco divenne campione del mondo in 250 con l’Aprilia nel 2002, mettendo in mostra un enorme talento. Durante il webinar “Aspetti Giuslavorativi nel settore sportivo motoristico” organizzato dalla fondazione degli avvocati di Milano, l’ex pilota ha raccontato di come lo sport abbia cambiato la sua vita: “Abitavo nelle case popolari, e grazie ad alcuni aiuti economici sono riuscito a realizzare il mio sogno: volevo correre ad alti livelli“.

Nel 2004, la Yamaha decise di puntare su Valentino Rossi, portando Melandri nel team privato Tech3. Questo lo portò a cercare una strada diversa, e nel 2005 passò alla Honda: “Fu difficile ottenere il contratto con Gresini, visto che, per aspettarlo, dovetti rifiutare la KTM ed avevo come manager Loris Reggiani. Fausto mi disse che non voleva parlare con lui, quindi dovetti fare tutto da solo. Un anno dopo, Gresini decise di trattenermi in squadra, poi nel 2008, passai alla Ducati“.

L’esperienza con la casa di Borgo Panigale fu tutt’altro che positiva, visto che non andò oltre un diciassettesimo posto a fine anno. Nel 2009 passò alla Kawasaki, per poi tornare al fianco di Gresini nel 2010 con Marco Simoncelli come compagno di squadra. Dopo un’altra annata complicata, Melandri si trasferì in Superbike, dove al debutto, nel 2011, sfiorò il mondiale con la Yamaha.

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L’ultima apparizione in MotoGP è targata 2015, dove prese parte alle prime otto gare stagionali senza mai conquistare punti. Marco è stato una delle icone degli anni Duemila, quando l’Italia dominava la scena del motociclismo, prima dell’avvento degli spagnoli. Ora che anche il più grande si è ritirato, quei tempi appaiono davvero molto lontani.

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