Vinales a cuore aperto: vuota il sacco su quello che sta vivendo

Alla vigilia del secondo GP stagionale, Vinales analizza cosa non ha funzionato in Qatar con l’Aprilia e prova a essere ottimista.

Fare tabula rasa e ripartire da zero. Con più convinzione di prima. Maverick Vinales a Mandalika spera finalmente di trovare la strada giusta per portare al limite la sua Aprilia. In Qatar un weekend da incubo, sempre dietro e con un dodicesimo posto sul groppone che non ha digerito. Indonesia. Anche perché dopo i test pres-stagionali si aspettava ben altro risultato.

Maverick Vinales (foto Ansa)
Maverick Vinales (foto Ansa)

Adesso il pilota spagnolo spera di sfruttare quanto incamerato nel primo GP stagionale per essere molto più competitivo. Anche perché ne ha bisogno anche lui per scacciare via certi timori che si sono insinuati nella sua testa dopo l’ultima apparizione in pista.

Vinales, adattamento difficile ma niente drammi

È importante che ora non ci poniamo obiettivi, soprattutto in termini di posizioni”, ha subito avvisato in conferenza stampa Vinales. “Stiamo lavorando molto sul mio adattamento. La moto funziona molto bene, per me sta diventando sempre più difficile, ma Aleix sta facendo funzionare molto bene la moto, e per me è un buon punto. Il Qatar è stato difficile, ci siamo arrivati ​​con il massimo delle aspettative, ma qui possiamo fare bene, inizieremo con il mio adattamento sulla moto e poi vedremo”.

Certamente il passaggio da Yamaha ad Aprilia per l’iberico è stato tutt’altro che semplice: “Non riesco ancora ad adattarmi alla moto, è difficile in 40 minuti trarne il meglio. Ci vuole tempo, automatizzare tutto, per me è qualcosa di nuovo, come imparare a camminare in un modo diverso. Ci vuole tempo ma sono calmo”. Almeno apparentemente.

Infatti se c’è un aspetto su cui i detrattori lo hanno sempre punzecchiato è quello della tenuta mentale nei momenti più difficili. Ma Vinales ha risposto così a queste nuove insinuazioni: “Sapevo dov’era il problema. Questo non significa che non devo migliorare e lavorare tutti i giorni, ho lavorato con uno psicologo, con un fisioterapista, un personal coach, con i miei ingegneri, i miei meccanici… devi lavorare tutti i giorni. La pressione è molto difficile da assimilare se sei solo. Vedo che tutte le persone si aspettano che io vada da qualche parte e vinca. Da un lato è una buona cosa, perché la gente si fida di me, ma dall’altro, se non lo capisci, è difficile da accettare“.

Adesso però si prospetta un weekend difficile, con un tracciato dove nei test si è faticato molto per via della polvere. E con la probabile pioggia in arrivo potrebbe essere un problema per tutti. Inoltre ‘è la questione gomme, che in Qatar ha fatto uscire fuori di testa tutti i team. Anche se stavolta il problema sarà diverso: “La cosa più difficile del weekend sarà che avremo gomme che non testiamo da molto tempo, non sappiamo come funzioneranno. In Qatar mi sono adattato abbastanza bene alla moto, abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Voglio iniziare il weekend con positività, in MotoGP le cose possono cambiare molto da un fine settimana all’altro, di settimana in settimana, dobbiamo essere positivi e rimanere forti”.

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