La F1 copia un’idea Mercedes di quasi un secolo fa: ecco cos’è

La F1 guarda sempre avanti, ma questa volta potrebbe fare un passo indietro abbracciando una vecchissima idea della Mercedes.

Le modifiche al regolamento e alle monoposto in questo 2022 sono state viste come un’assoluta e reale rivoluzione totale nel mondo della F1, tanto è vero che nessuno avrebbe mai immaginato una quantità di cambiamenti tali da poter riavvicinare in modo così importante le varie Scuderie, peccato solamente che una novità sia avvenuta grazie a un trucco davvero molto vecchio.

Mercedes F1 (Ansa Foto)
Mercedes F1 (Ansa Foto)

Nella storia della F1 sono tante le Scuderie che hanno avuto l’onore e il privilegio di poter gareggiare almeno una volta tra i circuiti più importanti del mondo, ma sono state pochissime quelle che hanno potuto scrivere la storia grazie a innovazioni tali da poter essere considerate uniche e leggendarie.

La Mercedes è una delle case automobilistiche che ha sicuramente fatto la storia, non soltanto nel mondo delle corse, ma anche su strada, tanto è vero che il suo marchio è così noto e famoso in tutto il mondo che le garantisce blasone e prestigio in ogni angolo della Terra.

A Stoccarda sono sempre stati in grado di avere idee geniali e brillanti, anche in un mondo delle corse che li ha visti per tantissimi anni in disparte, nonostante il loro ingresso negli anni ’50 fosse stato di grande livello con le vittorie di Juan Manuel Fangio, ma il gravissimo incidente di Le Mans nel 1955 portò la Scuderia tedesca a ritirarsi dalle corse fino al 2010.

Ci vollero pochi anni di assestamento per poter riportare le Frecce d’argento in vetta al mondo, con un dominio in classifica costruttori che è iniziato nel 2014 e che non è ancora terminato, mentre in quello piloti ci è voluto il tocco di genio di Max Verstappen per bloccare l’ottavo titolo Mondiale di Lewis Hamilton.

Ma perché proprio la Mercedes si chiama Freccia d’argento e perché quel nome è stato così importante nella storia della F1, tale da poter essere ancora oggi un elemento fondamentale per le nuove corse?

Il motivo deriva addirittura da un evento del 1934 che a ben guardare non è poi così tanto lontano, considerando infatti come in queste due gare in Baharin e in Arabia Saudita si siano visti ancora una volta questi segni indistinguibili.

In termine tecnico si chiama “Graffiare la vernice” e fu un’idea del pilota Alfred Neubauer che prima dell’inizio della gara, con la sua Mercedes più pesante di 1 kg del limite consentito, consigliò così di far togliere dai suoi meccanici la vernice presente sulla sua vettura, facendo così uscire l’alluminio dalle scocche.

Da quel momento la Mercedes inizierà a volare ottenendo una serie incredibile di successi nei vari Gran Premi che verranno disputati negli anni a venire e proprio questo modo di fare permise così alla vettura di rientrare negli standard consentiti, mantenendo comunque una potenza straordinaria.

Neubauer ha fatto scuola: la Mercedes, e non solo, ancora oggi graffiano la vernice

Sembra una cosa di poco conto, ma in realtà il peso di una monoposto spesso può fare davvero la differenza tra la vittoria e la sconfitta, anche con pochi chilogrammi di differenza, ma con tutte le varie parti tecnologiche che compongono le monoposto, ormai il peso di 798 chili sembra essere molto più solo un consiglio che un reale obbligo.

Infatti si narra che sia soltanto l’Alfa Romeo a rispettare questi numeri e che la McLaren sia riuscita in Arabia Saudita a raggiungere questo peso unicamente con il trucco del graffio della vernice, con il colore nero che è stato sempre più visibile in Arabia Saudita rispetto al Bahrain e in pochi ci crederanno, ma la vernice ha un peso incredibile.

Lo ha spiegato nel migliore dei modi la Red Bull, monoposto che assieme alla Mercedes in questo momento sfora per il maggior numero di chili, ben 15 sempre secondo i dati ufficioli di Auto und Sport, record che condivide assieme alla Mercedes, ma la Scuderia austriaca ha iniziato a fare apertamente i conti.

“Bisogna diluire in parti, perché ci vuole tempo per progettarle, provarle e schiarirle, quindi nel frattempo è ora di togliere la carta vetrata perché tutta la vernice, anche se fine e spruzzata , rappresenta 6 chili interi.”

In questo modo la Scuderia del campione del mondo Max Verstappen ha apertamente spiegato come le monoposto abbiano dei grossi problemi di peso legato solamente alla vernice, un dettaglio che lascia davvero a bocca aperta e che ha portato apertamente a parlare della questione anche la Aston Martin che è andata a raschiare davvero i grammi.

Il direttore tecnico della Scuderia britannico Andy Green ha infatti spiegato come non abbiano verniciato parti dei sidepod e dell’ala posteriore per risparmiare 350 grammi, un peso che è irrisorio se si pensa al totale di una vettura di F1, ma alla fine sono propri questi dettagli che permettono di fare la differenza.

La Mercedes dunque deve il suo soprannome a un’idea a dir poco geniale e forse stramba, ma che alla fine le permise di iniziare a dar vita al suo straordinario inizio di trionfi incredibili che l’hanno così fatta diventare una delle auto più amate e apprezzate del mondo.

Dunque è il caso di prendere nota, perché la storia è sicuramente in grado di evolversi, ma non bisogna mai dimenticare le idee geniali dei grandi predecessori che hanno permesso di rendere grandioso e immortale questo sport.

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