Paolo Simoncelli: “Ecco perché il Mugello era vuoto per la MotoGP”

Ha fatto impressione il calo di pubblico sulle tribune (e non solo) del Mugello. E a dare la sua teoria è stato anche Paolo Simoncelli.

La MotoGP si è trasferita in Catalogna per un altro weekend di passione. Ma ancora è forte l’eco di quanto accaduto lo scorso fine settimana al Mugello, dove è andato in scena il GP d’Italia. Sulle colline toscane c’è stata grande battaglia, con le moto italiane che hanno dato letteralmente spettacolo, monopolizzando per gran parte delle prove e della fare le prime posizioni. Alla fine è stata una gioia Ducati, con il ritorno al successo davanti al suo pubblico di Pecco Bagnaia, che spera proprio di aver ripreso il cammino verso la testa della classifica.

Paolo Simoncelli (ANSA)
Paolo Simoncelli (ANSA)

In realtà però il weekend italiano non è stato tutto rose e fiori. Infatti se da una parte abbiamo visto lotte e spettacolo in pista, dall’altra è stato molto evidente il calo del pubblico presente in autodromo rispetto alle scorse edizioni. Un evento che non era mai successo prima e che ha destato stupore e allarme nel paddock, come ha sottolineato anche Paolo Simoncelli, team manager della Sic58 Squadra Corse, intervistato da Sportal.

Simoncelli e le teorie sul “flop” del Mugello

I dati purtroppo parlano chiaro: con 74.078 spettatori nei tre giorni (10.815 venerdì; 19.602 sabato; 43.661 domenica), il GP del Mugello ha segnato un evidente calo rispetto all’edizione 2020, l’ultima pre-pandemia, che aveva visto 139.329 persone arrivare sul celebre circuito toscano. Il dato di questa stagione finora è il peggiore tra i GP disputato, dietro solo a quello del Qatar.

E a dare una spiegazione a tutto questo ci ha pensato anche Paolo Simoncelli, che ha usato il termine “sottotono” per descrivere l’atmosfera vissuta nel Gp di casa. “Se a Le Mans sono stato colpito della bellezza del pubblico che invadeva il circuito con i suoi colori e rumori qui ho notato l’esatto contrario”, ha ammesso. Tante le possibili motivazioni. La prima l’effetto post-addio di Valentino Rossi, che ha inciso qui più che in ogni altra parte del mondo sul pubblico. Poi la crisi economica e il caro biglietti, con il prezzo per un posto sul prato per la sola domenica fissato a 90 euro, mentre la tribuna domenicale andava dai 170 ai 310 euro.

Ma per Simoncelli le cause sono anche altre, a partire dal “concerto di Vasco Rossi del sabato sera a Imola, che ha portato via una discreta fetta di 150.000 persone”. Evento a cui era presente anche Valentino Rossi. Certo è comunque che il capo di Dorna, Carmelo Ezpeleta, ha sottolineato anche lui il calo di presenze, lanciando un allarme agli organizzatori dell’evento. E’ vero, l’Italia è la patria del Dottore e più che in ogni altro posto si è sentita la sua mancanza in pista, ma la realtà dice che in giro per il mondo per ora non si era visto mai un calo così evidente, anzi. Solo pensando a Le Mans e alle tribune stracolme, si capisce come la scusa di Valentino Rossi da sola non regga.

E allora? Ci sarà da riflettere parecchio, perchè a sempre il Mugello è una delle tappe più apprezzate dai piloti e spettacolari. Con questi chiari di luna, c’è da avere paura per il futuro. E il solo avere magari un Bagnaia o Bastianini “mondiale” non sarà sufficiente.

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