Litiga con un ciclista e scende dall’auto: ciò che accade dopo è inquietante

Incredibile quello che è accaduto ad un ciclista. Un uomo, sceso dalla propria auto, gli ha fatto una cosa veramente orribile.

Il mondo di oggi è davvero molto strano e particolare e nell’era dei social network ci si rende conto che si vive in un’epoca piena di isteria e di totale assurdità, con i telefonini che sono pronti a riprendere qualsiasi scena, come quella avvenuta nei pressi della Senna a Parigi che ha visto protagonisti un automobilista e un ciclista.

Auto e bici (AdobeStock)
Auto e bici (AdobeStock)

Insomma, nemmeno una delle città più incantevoli e affascinanti del mondo riesce a salvarsi dalla totale assurdità del mondo moderno e le scene che tra poco vedrete nel video qui sotto sicuramente vi strapperanno un sorriso, ma vi faranno anche tristemente riflettere.

Uno dei sette vizi capitali è l’ira, ed è sicuramente uno dei peggiori, perché quando si è accecati dalla rabbia e dall’odio si fanno azioni che normalmente non verrebbero mai compiute, anche da persone che tendenzialmente sono tranquille e pacate.

Le risse sono purtroppo diventate un fenomeno sempre più virale e se una volta erano considerate un qualcosa di sbagliato, ma che rimaneva comunque un qualcosa di nascosto e di limitato a pochi casi, oggi ci si rende conto di come la situazione stia davvero sfuggendo di mano nel momento in cui i telefoni riprendono in continuazione scene incredibili.

A Parigi di recente è stato filmata una scena davvero particolare e incredibile, con un ciclista che sta attraversando le strisce pedonali e una Citroen Berlingo frena davvero al limite dello scontro con il ragazzo su due ruote che non la prende per niente bene.

Il ciclista infatti ha deciso di rifarsi nei confronti dell’automobilista sferrando un pugno sul cofano della vettura e a quel punto è scattato il delirio, con l’uomo che è sceso dalla vettura e in un primo tempo ha sferrato un terrificante destro nei confronti del ciclista e poi l’ha gettato nel fiume Senna.

Una scena a dir poco assurda e pazzesca e che fa tristemente capire la situazione della società moderna, davvero troppo sclerotica e costantemente alla ricerca della scontro fisico, situazione che non è ammissibile in un mondo civile.

La rissa a Parigi è solo uno degli ultimi casi di guerra tra auto e ciclisti

Da troppi anni è diventata ormai una moda quella di parlare male dei ciclisti su strada, ovvero considerandole persone che non sono in grado di rimanere nella propria corsia e che siano il grande male delle strade del giorno d’oggi.

I commenti e i meme sui social sono ormai diventati all’ordine del giorno ed è assolutamente normale riderne e divertirsi di fronte a essi, il problema è che chi ne ride è una persona intelligente che conosce perfettamente l’intento della vignetta, ma purtroppo molti hanno trasformato questo atteggiamento in un vero e proprio stile di vita.

I ciclisti dunque sono diventati il male da combattere, decisione questa davvero assurda e insensata ed è proprio per questo motivo che nascono situazioni come quella che si vede nel video qui sotto a Parigi.

La pandemia e un isolamento forzato sono stati dei duri colpi alla salute mentale delle persone, non è un caso che nell’ultimo biennio siano drasticamente aumentati i casi di suicidio e di utilizzo di farmaci antidepressivi e questo non può non far riflettere.

Parigi è una delle città con più storia e cultura del mondo e anche se in un posto del genere succedono cose e atteggiamenti di questo tipo, allora siamo davvero arrivati alla frutta.

L’obbiettivo è quello di ridare lustro a una società che ormai è sempre più sclerotica e meno civile e dunque fermiamoci un attimo a pensare quando sui social esageriamo con le battute nei confronti di una categoria.

Indubbiamente il ciclista ha sbagliato a tirare un pugno contro il cofano dell’automobilista, ma questo atteggiamento non può in alcun modo giustificare un pugno con tanto di lancio nel fiume.

Mala tempora currunt dicevano i latini, e guardando come si stanno evolvendo le situazioni in politica estera penso che si riferissero proprio ai giorni d’oggi.

 

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