MotoGP, Quartararo ricorda quel momento: “Non sapevo cosa fare”

Ogni pilota vive il giorno della consacrazione in maniera diversa. Ecco i ricordi del campione di MotoGP Quartararo del decisivo round di Misano.

Fabio Quartararo (GettyImages)
Fabio Quartararo (GettyImages)

Autore di una stagione consistente a differenza dei suoi diretti rivali che hanno alternato buone prestazioni ad errori e prove incolori, Fabio Quartararo ha finalmente coronato il suo sogno, soffiando lo scettro più ambito a Joan Mir addirittura a tre round dalla fine.

Sul tracciato di Misano l’uomo Yamaha ha fatto il colpaccio aiutato dalla sorte o forse dalla pressione che ha mandato in palla gli avversari.

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Primo a cadere è stato Jack Miller, quindi a pochi giri dalla bandiera a scacchi è arrivato il turno di Pecco Bagnaia, unico a potersi ancora mettere tra il francese e il mondiale. Da quel momento è stato un crescendo di sensazioni per lui. Talmente forti da mandarlo quasi in tilt.

A dargli una mano a rendersi conto di quanto stava accadendo, i maxi schermi lungo il circuito e le immagini della Ducati nella ghiaia. “Ero campione e non sapevo nemmeno più come guidare“, il racconto di quegli istanti ad AS.

Tanti i pensieri nella mente. Belli, ma specialmente brutti.  “Al traguardo sono stato invaso dal ricordo delle difficoltà del passato. Lì ho capito cosa avevo raggiunto ed è stato meraviglioso“, ha proseguito il transalpino che non ha dimenticato le lacrime di gioia di tutti i suoi cari al rientro in pit lane.

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Per il 22enne il momento chiave, quello che davvero gli ha cambiato la carriera è stato il passaggio all’ex team di Valentino Rossi. Un onore e un onore, a cui ha saputo rispondere al meglio.

La svolta è avvenuta col successo di Portimao“, ha dunque parlato dell’appuntamento portoghese come di quello che gli ha fatto comprendere di avere una grossa chance tra le mani. E pazienza se non sono mancati gli inciampi. Su tutti al Montmelo con i tre secondi di penalizzazione per aver corso con la tuta aperta.

Avrei potuto arrabbiarmi molto e invece ci ho riso su. Mi sono detto che non sarebbe stato quello a fermarmi“, ha chiosato il nizzardo.

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