Così non va bene: la Red Bull fa sapere che non ci sta e che indagherà su quanto accaduto. A Barcellona, ci sono già dei veleni.
Il week-end di avvicinamento alla Gara del Gran Premio di Barcellona, non è iniziato nel migliore dei modi. Subito veleni tra due team, la Red Bull è scesa in campo con una gatta da dover pelare, e stavolta non per colpa dei propri ingegneri. Ci sarà senz’altro da indagare sull’accaduto.
Dopo i problemi che hanno fatto rischiare l’assenza in Catalogna proprio dei tori rossi, ora ecco la presenza di qualcuno che sembra aver portato altre due Red Bull in pista, ma di un altro colore. Infatti in Spagna, sono arrivate delle Aston Martin praticamente identiche alle vetture di Verstappen e Perez. Provate ad indovinare come l’hanno presa, nei box della scuderia austriaca. Alla stampa, è stato subito spiegato che qualcosa non va.
Le AMR22 arrivate a Montmeló, presentano troppe caratteristiche simili alle Red Bull che sin ora, avevano guidato sia Max Verstappen che Checo Perez, era praticamente impossibile non accorgersene. Al momento, sembra che secondo la FIA, il team di Lawrence Stroll, avrebbe agito secondo le regole. Ma la scuderia di Milton Keynes, ovviamente non ci sta e vuole che si sappia.
A Motorsport-Magazin.com, ha parlato Helmut Marko, che ha confermato: “Sappiamo solo che i dati sono stati scaricati, cosa è successo non possiamo dirlo. Non possiamo dimostrare che siano stati usati”. Se alcuni dati sono stati trafugati ed oggi c’è una vettura troppo simile alle Red Bull, basta fare due più due, ed infatti il team, ha fatto ancora parlare il suo consulente.
L’ex pilota austriaco, è andato anche davanti le telecamere di ORF, una tv austriaca, dove ha tuonato: “Stiamo indagando, per capire se troviamo qualcosa che è contro le regole – è qui che è in gioco l’integrità dello sport. Questa è la seconda volta che succede con quel team. È tempo di chiarire, adesso”. Marko, parla di una seconda volta, in quanto la Racing Point, predecessore dell’Aston Martin in F1, aveva già copiato elementi di un’altra monoposto nel 2020. All’epoca, furono comminati 400mila euro di multa a 15 punti di penalità, per aver copiato molti elementi dalla Mercedes.
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