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La Red Bull mette le mani avanti: ora la Mercedes non è più colpevole

La Red Bull sembra abbassare i toni dopo il week-end infuocato di Losail. Helmut Marko smonta i dubbi sulla Mercedes.

Red Bull (GettyImages)

Il Gran Premio del Qatar ha visto la Red Bull giocare in difesa, costretta a subire la superiorità della Mercedes e di Lewis Hamilton. Le alte velocità ed i curvoni di percorrenza presenti a Losail hanno esaltato la W12, assolutamente dominante sia in qualifica che in gara nelle mani del sette volte campione del mondo.

Il trionfo del britannico fornisce ancor più importanza a quello di Interlagos di una settimana fa, che ha permesso a Lewis di restare padrone del suo destino. In caso di altre due vittorie infatti, il nativo di Stevenage sarà nuovamente iridato senza dover fare calcoli, cosa che senza la rimonta brasiliana non sarebbe stata possibile.

Max Verstappen ha solo 8 lunghezze da difendere, ma a Jeddah avrà il primo match point della sua vita, potendo chiudere i conti con una gara d’anticipo. La situazione, per sperare di farlo, è comunque difficile. Incredibile il fatto che, in caso di vittoria con giro più veloce del britannico davanti al rivale, i due arriverebbero ad Abu Dhabi a parità di punti.

In quel caso, Max e la Red Bull avrebbero un piccolo vantaggio: avendo una vittoria in più, l’olandese potrebbe permettersi un doppio zero, portando a casa il titolo. Questo ragionamento lo fece Ayrton Senna contro Alain Prost a Suzuka nel 1990, ma lo stesso francese agì come il brasiliano dodici mesi prima, sulla stessa pista.

Red Bull, Helmut Marko smonta le accuse

La settimana che ha contraddistinto il Gran Premio del Brasile e quello del Qatar è stata a dir poco turbolenta. Tra Red Bull e Mercedes si sono susseguite accuse e parole forti, culminate nella conferenza stampa di Christian Horner e Toto Wolff andata in scena venerdì dopo l’ora di pranzo.

Ognuno accusa l’altro di avere una monoposto irregolare, di giocare sporco nel tentativo di raggiungere l’obiettivo. In F1, cose del genere sono sempre accadute, ma semplicemente non ci eravamo più abituati a causa del dominio del team di Brackley che va avanti ormai dal 2014.

Ad abbassare i toni, in modo sorprendente, ci ha pensato il super-consulente della Red Bull, vale a dire Helmut Marko, che ha parlato ai microfoni di Speedweek.com: “Le Mercedes sono andate più piano nelle prove, questo perché hanno utilizzato un’ala posteriore non più “pieghevole”, cosa che li ha portati ad avere velocità di punta simili alle nostre“.

Credo che non rischieranno più di usarla nuovamente, anche perché la FIA sta controllando attentamente questa situazione. Non posso pensare che un team di quel tipo si prenda un azzardo simile a questo punto della stagione“. La Red Bull, dunque, ha evitato di creare sospetti, ammettendo una sconfitta che è stata netta in pista.

LEGGI ANCHE >>> Bottas si scaglia contro la Mercedes: accusa pesantissima

Le prossime speranze per Verstappen saranno tutte da giocare in Arabia Saudita, dove la W12 sembra la grande favorita. Marko, dal canto suo, ha dichiarato che sarà impossibile fare calcoli: “A Jeddah dobbiamo vincere, poi il tutto verrà deciso all’ultima gara. Non sono soddisfatto di quanto abbiamo ottenuto qui ed in Brasile, per cui occorre tornare a vincere in Arabia Saudita tra pochi giorni“.

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