Il segreto della Repsol Honda è finalmente uscito allo scoperto: ecco chi era il signor ‘Cinque’, scoperto da Puig.
C’è una docuserie che svela i segreti delle migliori scuderie al mondo. La MotoGP, come tutti gli sport, ha i propri, interessantissimi “dietro le quinte”. Ed è grazie a tutti coloro che lavorano nei box, che i piloti possono condurre macchine così perfette, così come per gli atleti della Repsol Honda, che tra i loro assi nella manica, hanno un certo ‘Cinque’.
Da poco, proprio in quella serie, ‘Behind the dream’, finalmente il mago delle analisi che ha fatto la fortuna della Honda nelle ultime stagioni, è uscito allo scoperto. Ecco come si chiama realmente. “Mi chiamo Motohiko Tono e vengo dal Giappone. Sono entrato a far parte di HRC nel 2019 e mi sono occupato dell’analisi video”, ha confessato l’uomo misterioso.
Il simpatico siparietto che riguarda il giapponese, è al quanto divertente, perché inizia con la classica “giornata come tutte le altre”. Tono infatti, ricorda che era in Giappone, quando ricevette una chiamata da un numero spagnolo sul cellulare. Per fortuna, la curiosità lo spinse a rispondere, perché era Alberto Puig in persona, a telefonare. Il giapponese, confessa che fu ovviamente felicissimo e che non aveva mai immaginato di andare in Honda, spiegando: “Prima di lavorare per HRC, pensavo che con i dati che avevamo potevamo confrontare i nostri piloti, ma non potevamo confrontarci con gli altri produttori. Così ho avuto un’idea: proprio come con il video possiamo confrontarci con loro. Quindi, all’inizio, ho iniziato con una piccola macchina fotografica domestica”.
I piloti, spiega il giapponese, furono felici del suo lavoro e soprattutto del fatto che attraverso questo, potevano paragonare i loro lavori a quello di piloti avversari. Il lavoro, è di aiuto poi ai piloti stessi, fa capire il giapponese. Lui ad ogni loro passaggio gli scatta diverse foto, così che da fermi, possano poi riguardare la loro postura e il movimento che fanno fare alla moto. Praticamente un analista video, che fino a pochi anni fa aveva solo la Honda, ma adesso, spiega l’uomo, ogni squadra ormai ne ha uno.
Perché lo chiamano Cinque, un nome tutto italiano? Perché, appunto, c’entra l’Italia. La Honda ha ricevuto da poco una bruttissima notizia, ma intanto lui resta ad aiutare il team, ed è un vero punto di forza. Ma dicevamo, il nomignolo. Lo spiega proprio il giapponese, nei video della serie di cui sopra: “Prima della MotoGP ero un meccanico superbike, lavoravo in un team italiano e mangiavo spaghetti tutti i giorni. C’erano alcuni spaghetti che si chiamavano ‘Spaghetti Barilla numero 5‘. Li ho mangiati tutti i giorni a pranzo e a cena”. E così, divenne l’analista video dal nome tutto nostrano.
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