Russia offesa dalla severità della F1: la decisione per il 2022 è drastica

La guerra in Ucraina si è trasformata in un testa a testa anche nello sport. Ecco come ha risposto la Russia alla cancellazione del GP di F1.

E’ un continuo botta e risposta quello che sta vedendo protagonisti la Russia e il Circus. Se la FIA ha dato la possibilità ai piloti di quella nazione di partecipare alle gare purché in veste neutrale, e in seguito ha tolto il nullaosta al promoter Rosgonki di organizzare il round di Sochi, l’esecutivo di Putin ha risposto pan per focaccia.

F1, Haas (Ansa Foto)
Haas (Ansa Foto)

Senza il gran premio sul Mar Nero che, in realtà, dal 2023, doveva spostarsi all’Igora Drive, circa 60 km a nord di San Pietroburgo, la F1 non ha più ragion d’essere sulle emittenti russe. Ciò significa che verrà oscurata.

Una vera e propria ripicca nei confronti della classe regina dell’automobilismo dopo gli ultimi provvedimenti, culminati con il licenziamento in tronco di Nikita Mazepin da parte della Haas. Dunque, è stato interrotto il contratto tra Match TV e la serie, ma soprattutto è stato posto un blocco sul sito ufficiale del Circus attraverso cui, tramite la piattaforma F1TV, sono fruibili tutti i contenuti e le immagini video riguardanti il campionato.

F1: dopo il caso Mazepin, Haas di nuovo nel caos

Finita sotto i riflettori in questi giorni per aver mandato via il driver moscovita, bandito ora pure dalla UE per i legami con il padre e oligarca Dmitry, la scuderia americana ha visto aggiungersi una nuova preoccupazione. Oltre al rischio crollo finanziario qualora lo sponsor principale Uralkali dovesse chiedere indietro le somme versate per l’interruzione dei rapporti, in Bahrain ha subito un altro colpo.

Arrivata in ritardo a Manama a causa di un problema nel trasporto aereo del materiale, si è vista rifiutare la richiesta di un giorno extra di test per recuperare il tempo perso.

Come raccontato dal boss Gunther Steiner le altre squadre hanno infatti negato al team la chance di girare nella giornata di domenica. L’unica concessione è stata il prolungamento delle ore a disposizione venerdì e sabato.

Da quanto so è stata la McLaren ad opporsi“, si è lamentato il dirigente meranese a Motorsport.com. “Alcuni dei nostri ragazzi hanno lavorato 30 ore di fila per essere pronti per giovedì pomeriggio e non credo sia giusto chiedergli di continuare così nelle prossime serate“, ha chiosato sostenendo che in ogni caso non avrebbero tratto alcun vantaggio rispetto alla concorrenza rimanendo in pista un giorno in più.

Impostazioni privacy