SBK, Razgatlioglu campione? L’incredibile retroscena di Jonathan Rea

Dopo intere stagioni dominate, Rea ha dovuto cedere lo scettro a Razgatlioglu. Ma se è il turco il nuovo campione è anche colpa del nordirlandese.

Jonathan Rea (foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)
Jonathan Rea (foto di Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Poteva essere un’altra cavalcata trionfale quella di Jonathan Rea in Superbike quella del 2021. E invece ha trovato a sorpresa pane per i suoi denti e ha dovuto cedere lo scettro del campionato a Toprak Razgatlioglu. Si interrompe così una striscia iniziata nel 2015, ma la colpa è anche del nordirlandese.

Razgatlioglu e l’aiuto di Rea

Se il pilota turco ha letteralmente dominato l’ultima stagione, è perché c’è di mezzo lo zampino proprio del suo rivale Rea. Almeno in parte. Infatti Razgatlioglu, che ha debuttato nel Mondiale nel 2017, ha sempre raccontato di come si è avvalso dell’aiuto dei veterani, tra cui il pilota nordirlandese.

Proprio nell’autunno dello stesso anno Jonathan Rea non esitò a fornire al pilota turco un supporto incondizionato durante i primi mesi in moto. “Nel 2017 sono salito per la prima volta su una Superbike. Jonathan mi ha aiutato allora. Io non dimenticherò. Mi ha aiutato anche in tutte le gare del 2018″, ha ricordato recentemente Toprak.

Tre anni dopo però, Rea è passato dall’essere insegnante a rivale. E tutto il lavoro fatto per il turco gli si è ritorto contro. Anche se in realtà, il pilota Kawasaki rivendica con orgoglio quanto fatto per il collega. “Ovviamente ho aiutato Toprak all’inizio con la Kawasaki. Era giovane e inesperto”, ha detto in un’intervista esclusiva a Motorsport.com. E il campione del mondo ha messo subito in pratica i preziosi consigli di guida del rivale, che poi ha sfruttato anche nella lotta dello scorso anno, che è costata a Rea la fine di un regno che andava avanti da tempo immemore.

SBK, la dedica di Toprak Razgatlioglu: sono tutti in lacrime

E’ sempre meglio avere compagni di squadra forti. Quindi puoi migliorare perché puoi vedere cosa fa l’altro pilota in modo diverso e come gestisce la moto – ha spiegato Rea -. Se un altro pilota è più veloce su una Yamaha o una Ducati, allora puoi attribuirlo alle caratteristiche e al potenziale della moto. Con la stessa moto non ci sono scuse”.

Ma anche Rea ha “rubato” qualcosa dai suoi colleghi-compagni: “In questo senso ho potuto imparare alcune cose da Tom (Sykes, ndr), Alex (Lowes. ndr) e Leon (Haslam, ndr) in passato. Considero positivo che il tuo compagno di squadra sia veloce. Quando ho corso con Carlos (Checa, ndr) nel 2009, ho imparato molto da lui e ho capito come migliorare il mio stile di guida per essere un pilota migliore”.

Per questo non si pente di quanto fatto con Razgatlioglu, anche alla luce di quanto capitato nel 2021: “Bisogna sempre rispettare l’altro. Ho avuto un rapporto migliore con Toprak che con la maggior parte degli altri miei rivali. Certo che fa male quando mi batte. Non direi che sono felice per lui, ma tanto di cappello”.

Ma ha ammesso anche: “Mi motiva a lavorare di più, perché se lo batto sto battendo un pilota assolutamente superiore”. Chapeau.

Impostazioni privacy