Schumacher-Vettel, scontro fratricida che proprio non serviva

Nel finale di gara un incidente evitabile ha tolto a Schumacher e Vettel l’opportunità di una top ten che sarebbe stata fondamentale per entrambi.

“Non mi aspettavo la mossa di Schumacher, un peccato. Non me l’aspettavo perché altrimenti non ci sarebbe stato l’impatto”. Così Sebastian Vettel ha commentato lo scontro con Mick Schumacher nelle fasi finali del GP di Miami, quinto atto del Mondiale di F1 2022. L’allievo che centra il mentore, e mette così fine a una corsa che invece per entrambi stava diventando davvero interessante, con la possibilità per entrambi di arrivare in quella top ten che sarebbe stata meritata.

Sebastian Vettel e Mick Schumacher (ANSA)
Sebastian Vettel e Mick Schumacher (ANSA)

E invece tutto è andato perduto, rendendo il weekend in Florida decisamente amaro. E con risultati che per entrambi finora latitano, è davvero un delitto aver chiuso così la gara.

Schumacher-Vettel, morale ancora sotto i tacchi

E pensare che per il figlio del grande Michael il weekend era iniziato alla grande con il raggiungimento del Q2, mentre Kevin Magnussen, che finora aveva portato a casa i risultati per Haas, a sorpresa escluso in Q1. Il ritmo mostrato nelle libere faceva ben sperare Schumacher, che dalla quindicesima piazza si è reso protagonista di un ottimo start, a cui ha fatto seguito una gara di sostanza, che lo ha proiettato quasi subito nella top ten. Un risultato che sarebbe stato fondamentale per il proseguo del campionato del tedesco, che nei primi appuntamenti del nuovo anno ha subìto la presenza del nuovo compagno, sì con più esperienza ma quello da cui si faceva meno affidamento per portare a casa punti.

Lo scontro nel finale ha visto un concorso di colpa tra Schumacher e Vettel, ma lascia davvero l’amaro in bocca per un risultato che poteva essere straordinario ma che non c’è stato. Infatti anche per il 4 volte campione del mondo la seconda top ten di fila sarebbe stata comunque un segnale importante in chiave futura. Fuori nei primi due GP per il Covid, Vettel si è rimesso in macchina in Australia, dove però ha potuto da subito saggiare la scarsa competitività di una Aston Martin che doveva essere a tutt’altri livelli. La nona piazza a Imola in qualifica, a cui ha fatto seguito l’ottavo posto in gara, sembravano poter essere un buon inizio per il tedesco, che invece a Miami ha dovuto fare di nuovo i conti con un team che sembra davvero non all’altezza del compito. La partenza dai box per il problema di temperature della benzina in pratica hanno costretto Vettel a una rimonta pazzesca, che per poco non culminava con un piazzamento al di là di ogni più rosea aspettativa.

Lo scontro con Schumacher non ci voleva. Certo è che Seb sta vivendo davvero un momento particolare, dove in pista non ottiene risultati di rilievo ma si fa notare eccome per le sue proteste, non solo contro la FIA (vedere le mutande nel pre-libere) ma soprattutto in difesa dell’ambiente. Che il tedesco abbia già pronto un futuro da attivista in pole position? I prossimi GP ci diranno di più del futuro. Ma di entrambi.

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