Il caso Red Bull è un danno per lo sport: il boss “striglia” la FIA

Nell’attesa di sapere cosa ne sarà della Red Bull sulla vicenda tetto di spesa, il boss Haas Steiner se la prende direttamente con la FIA.

La domanda che tutti, dal paddock, agli addetti ai lavori, fino ai tifosi, si stanno ponendo, è come mai la Federazione Internazionale non abbia ancora prodotto un verdetto definitivo sulla questione budget cap.

Siccome a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, viene da pensare che dietro alle quinte stia avvenendo qualcosa di opinabile. E non sarebbe neppure la prima volta per quanto concerne l’argomento.

Bandiera della FIA (Ansa Foto)
Bandiera della FIA (Ansa Foto)

Non va infatti dimenticato che, dopo la soffiata del boss delle Frecce d’Argento Toto Wolff in quel di Singapore, il report relativo alla conformità o meno delle squadre avrebbe dovuto essere diffuso il 5 ottobre. Ed invece, per qualche ragione fu posticipato al 10. Ma gli aspetti poco chiari non si fermano qui. Non si comprende neppure il motivo per cui l’ente governativo non abbia diffuso la cifra precisa della violazione, limitandosi a parlare di leggera infrazione.

Indiscrezioni provenienti dall’Inghilterra dicono che la somma si aggiri attorno a 1,8 milioni di sterline. E che probabilmente questi soldi non siano serviti ad aggiornare la RB16B e a permetterle di vincere il titolo piloti 2021 con Verstappen, bensì per pagare lo stipendio del progettista Adrian Newey. Tutte chiacchiere che non servono a molto, se non ad intricare ulteriormente il fatto.

Steiner a gamba tesa sulla FIA

A pesare di più è comunque l’assenza di una risposta sulla punizione che spetta agli energetici.  Mercedes, Ferrari e McLaren, chiedono severità, e nel post GP degli Stati Uniti, pure Alfa Romeo si è unita al coro di coloro che pretendendo la massima intransigenza.

Ora che siamo alla vigilia del round del Messico, il penultimo del campionato 2022, anche la Haas si è fatta sentire. Con la sua consueta schiettezza il responsabile del muretto Gunther Steiner, ha strapazzato ben ben l’organo federale imputandogli di mettere in cattiva luce la serie con questo atteggiamento attendista. Se una pena ci deve essere, deve essere data in fretta. Altrimenti si rischia di far sprofondare la credibilità del Circus.

Dobbiamo andare verso una conclusione della vicenda, individuando una penalità che non sia troppo blanda. E soprattutto fare in modo che non si verifichino più cose del genere in futuro”, lo sfogo del manager meranese riportato da Planet F1. “Non dovrebbe richiedere troppo tempo arrivare ad una soluzione. Se guardiamo il livello raggiunto oggi in termini di performance e popolarità, il merito è anche di questa riduzione delle risorse. Ad Austin erano presenti 440.000 persone nel weekend. E poi si spendono giorni a discutere su una sanzione“.

Per l’ingegnere italiano continuare a procrastinare la sentenza è una mancanza di rispetto verso un pubblico che si sta progressivamente appassionando e affezionando alla top class. E così facendo, si rischia di perdere quanto raggiunto con fatica.

Se la tua macchina è sottopeso, sai che ti squalificheranno. E per questo non lo fai“, ha aggiunto cercando di far comprendere il concetto che, chiudere un occhio, vanificherebbe gli sforzi fatti e l’intento stesso di avere corse più equilibrate e movimentate.

Nessuna clemenza e rapidità decisionale, è dunque il messaggio finale del 57enne.

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