Vettel, il papà confessa i suoi timori: “Sarebbe un vero peccato”

Il papà di Sebastian Vettel, che si ritirerà a fine stagione, ha lanciato un allarme che riguarda non solo la Germania ma tutto il mondo.

Dopo 16 anni di attività, Sebastian Vettel dirà addio a fine stagione alla F1. Una carriera incredibile quella del tedesco, iniziata nel 2007 tra BMW Sauber e Toro Rosso, lanciata dalla grande vittoria a Monza nel 2008 che gli è valsa la promozione in Red Bull. Nel 2009 il primo passo verso la gloria con il secondo posto in rimonta dietro Jenson Button e la sorprendente Brawn GP, poi quattro anni di dominio in cui in tanti lo hanno paragonato al suo grande mentore e maestro Michael Schumacher, del quale sembrava poter mettere a rischio anche il numero di mondiali conquistati. Il passaggio in Ferrari sembrava proprio un segnale chiaro di chi voleva ripercorrere quella storia, che invece non è andata per nulla bene, tolti due titoli di vicecampione.

Sebastian Vettel (ANSA)
Sebastian Vettel (ANSA)

Lo scorso anno con l’addio alla Rossa e il passaggio in Aston Martin tutti hanno creduto a una possibile seconda giovinezza di Vettel, che però ha deluso, così come la scuderia, le attese. E proprio nel 2022, visti i risultati ancora una volta non all’altezza del suo nome, ha deciso di appendere il casco al chiodo.

Ma c’è di più. Con Mick Schumacher che sembra in uscita da Haas e senza un sedile per il prossimo anno, il rischio è che nel 2023, dopo tanto tempo, al via non ci sia neanche un pilota tedesco. Un vero smacco per un movimento motoristico che negli anni ha regalato tanti campioni. Ma la verità è che questo proprio mette in luce i problemi che tutti i Paesi stanno attraversando in questo momento, chi più, chi meno.

Papà Vettel lancia l’allarme per il motorsport tedesco

Infatti la strada per la Formula 1 sta diventando sempre più dispendiosa dal punto di vista economico per una famiglia. E questo rende impossibile per i giovani realizzare il loro sogno e diventare un giorno piloti di grido come Schumacher, Hamilton, Verstappen e Leclerc. O hanno uno sponsor davvero forte dal punto di vista finanziario o hai il supporto dell’accademia piloti di un potente team di F1 o rimarrai indietro anche se c’è talento.

Proprio qualche mese fa Ralf Schumacher aveva calcolato a Formel1.de che ora servono fino a 15 milioni di euro per raggiungere la F1. Una cifra enorme da trovare. E a confermare questo dato è stato anche Norbert Vettel, papà del grande Seb, che ha fatto sacrifici perché il figlio arrivasse nel gotha del motorsport.

Parlando a Sky Sport nel weekend del GP degli USA, ha espresso la sua preoccupazione su quanto sia diventata difficile la strada per la Formula 1: “Se ascolti i numeri, c’è da allarmarsi. Ci sono forse 10 o 15 persone che possono arrivare a certi livelli. Forse c’è qualcuno che ora dice: ‘Va bene, voglio solo iniziare a fare go-kart con mio figlio’. Quando sentono i primi numeri, su quanto si spende, ecco che si allontanano in un lampo da questo mondo“.

Poi ha aggiunto, lanciando un allarme: “Sarebbe un peccato se non avessimo un pilota tedesco l’anno prossimo o nel prossimo futuro, perché al momento non vedo nessuno che potrà salire dalla Germania nei prossimi dieci anni”. E papà Vettel ha spiegato bene la situazione: “Anche nel kart, ora puoi contare su importi fino a centinaia di migliaia di euro, così da poter avere materiale competitivo. Per una famiglia normale, questo non è più gestibile. Abbiamo iniziato con i kart con 5000 marchi. E sono convinto che ci sono sicuramente genitori che direbbero: ‘Va bene, ora lascio le vacanze e comincio con il mio Junior Kart’. Ma oggi non hanno alcuna possibilità”. Insomma le possibilità che anche grandi talenti emergano sarà sempre più difficile.

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