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Wolff, l’amara ammissione sul progetto Mercedes: Hamilton trema

L’ardito design della W13 con le pance ridotte all’osso non sta dando frutti, ma per il boss Mercedes Wolff non tutto è da buttare via.

Dopo aver ingannato tutti in fase di presentazione, nella prima sessione di test invernali si è presentata con un look decisamente diverso. A colpire maggiormente della nuova Mercedes erano soprattutto le pance, strettissime. Una di quelle pazze idee che o ti permettono di fare il botto o si rivelano un clamoroso insuccesso. E purtroppo per la Stella, almeno finora è valsa la seconda.

Toto Wolff (Ansa Foto)

Da subito la monoposto non è parsa in grado di reggere il passo di Ferrari e Red Bull e in corsa ha dato prova di soffrire oltremodo il saltellamento, novità assoluta legata alle wing car.

Sebbene Hamilton sia salito sul podio nel GP inaugurale del Bahrain, e ad Imola Russell abbia concluso quarto, la W13 è in evidente difficoltà.

Mercedes in crisi: quali sono i motivi

Analizzando i deficit della vettura il team principal Toto Wolff non ha escluso l’esigenza di rivedere alcuni aspetti legati al fondo perché come ha confidato a GPfans.com, “il bene e il male arrivano da lì“.

Da questo punto di vista a Brackley starebbero già studiando delle alternative, una strada fattibile da intraprendere per cercare di mitigare le problematiche in vista del prosieguo di stagione.

Non voglio dire che il nostro concept sia sbagliato, ma probabilmente non funziona in base al regolamento introdotto quest’anno“, la riflessione dell’austriaco, secondo cui non tutto comunque necessita di essere gettato. “Ciò che dà prestazione va mantenuto. Dobbiamo soltanto modificare quelle aree che non ci permettono di tirare fuori l’intero potenziale del veicolo”.

Il primo passo sarà mitigare l’effetto negativo del porpoising, con una serie di evoluzioni introdotte già a partire dal prossimo weekend che vedrà la F1 debuttare a Miami.

Abbiamo fiducia che abbassando la macchina saremo in grado di estrarre ciò che di positivo c’è a livello aerodinamico“, ha spiegato abbastanza certo che in questa maniera i tempi sul giro miglioreranno.

Ma siccome quando si ha a che fare con un mezzo meccanico nulla può essere dato per scontato, il dirigente di Vienna non ha escluso brutte sorprese. “Se non dovesse andare così, allora dovremo cercare un’altra soluzione“, ha terminato dubbioso.

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