Wolff “sponsorizza” l’arrivo di Porsche in F1: ecco il motivo

E’ stato tra i più grandi sostenitori dell’ingresso del Gruppo Volkswagen in F1. Il boss Mercedes Wolff spera ancora di vedere Porsche in griglia.

Lo aveva cominciato a ripetere come un mantra quando l’ipotesi dell’entrata nel Circus di Audi e Porsche aveva cominciato a concretizzarsi. Secondo Toto Wolff avere sullo schieramento nomi pesanti dell’automotive vale molto di più che avere un indipendente.

Toto Wolff (Ansa Foto)
Toto Wolff (Ansa Foto)

Ecco perché il manager della Stella era stato tra i più fervidi oppositori di Michael Andretti quando questi aveva presentato alla FIA la domanda formale ed ufficiale d’ammissione. magari per il 2024. Pur essendo una colonna delle quattro ruote assieme al padre Mario, la sua presenza in qualità di proprietario di un team non avrebbe portato alcun beneficio.

Ben diverso, sempre stando al parere del dirigente viennese, sarebbe stato l’inserimento  di un colosso delle vetture. Ottimo sia sotto il profilo della credibilità, sia dell’effetto marketing.

Di recente Audi ha confermato la sua partecipazione al campionato a partire dal 2026, molto probabilmente assieme a Sauber, diventata orfana di Alfa Romeo. Al contrario Porsche, dopo una lunga trattativa con Red Bull ha deciso di lasciar perdere. Le due parti non si sarebbero incontrate sulla questione gestione. Il marchio con sede Zuffenhausen avrebbe preteso l’acquisizione del 50% delle quote, con annessa libertà di scelta tecnica e dei piloti. Una soluzione non accettata dalla scuderia di Milton Keynes che ha abbandonato le trattative.

Wolff insiste sui marchi germanici

Indispettito da tale finale amaro il boss della Mercedes ha sollecitato. O meglio si è augurato un ripensamento, magari per un domani.

Ogni grande azienda che investe sulla F1 fa molto di più che acquistare un’equipe“, ha dichiarato al sito gpfans.com. “Un brand del genere, noto in tutto il mondo, avrebbe portato milioni di dollari allo sport“, ha proseguito con rammarico per i benefici mancati.

Per il 50enne tutto ruota attorno al denaro, quindi. “Non si tratta solo di avere un team e farlo correre“, ha sottolineato a proposito del peso di una piattaforma tanto diffusa da fornire risultati migliori di qualsiasi campagna pubblicitaria.

Manco farlo apposta, qualche anno fa, proprio la Stella, data da indiscrezioni per partente, aveva tranquillizzato la top class sostenendo che sarebbe rimasta se non altro in quanto gareggiare le avrebbe fatto risparmiare parecchia liquidità in termini di posizionamento sul mercato.

Più desideroso che mai di vedere Porsche tra le monoposto sullo schieramento, il buon Toto ti è aggrappato ad una data importante. Quella del prossimo 15 ottobre quando gli interessati a far parte della carovana dovranno firmare il fatidico documento federale.

Credo che non entrando nel 2026 non dovrà rispettare la scadenza“, ha aggiunto. “Avere Porsche in gruppo sarebbe veramente positivo per la categoria. Adesso dovranno semplicemente vagliare se c’è qualche altro progetto degno di nota anche posteriore nel tempo rispetto a ciò che era previsto. Anche nel 2027 o nel 2028 sarebbe perfetto“, ha concluso con una partecipazione emotiva alla vicenda che manco ci fosse lui dietro.

In fin dei conti la ragione l’ha confermata lui stesso. I maggior introiti della serie sarebbero ossigeno per le casse di tutti.

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