Lutto per Aké: la terribile tragedia del giocatore del Manchester City

Una bruttissima storia, quella di Nathan Aké, che non ha potuto festeggiare il primo gol europeo con la maglia dei Citizens.

Akè, giocatore del Manchester City (Instagram)
Akè, giocatore del Manchester City (Instagram)

Assomiglia tanto a Ruud Gullit, olandese con origini africane anche lui. Difensore di sicuro affidamento ed ottimo fisico, Nathan Aké però non va spesso a segno. Quello di mercoledì sera contro il Lipsia infatti, è il suo secondo in assoluto con la sua squadra.

Aké, gioca con il Manchester City che poche sere fa ha vinto per 6-3 in Champions League, a differenza dei cugini dello United che pare abbiano già una grana Ronaldo da risolvere. Finalmente, è arrivato quindi il secondo gol in azzurro in due stagioni al City, ma la gioia non è durata molto.

Nathan Aké, la tragedia nella notte

Il difensore olandese ha anche origini ivoriane, grazie al papà. Ed è lui che versava purtroppo già in condizioni critiche, mercoledì sera, quando finalmente il giovane Nathan, ha trovato il gol europeo. Al 16′ infatti, è stato proprio il venticinquenne a sfruttare l’assist di Grealish, per segnare il momentaneo 1-0.

La gioia però, si è trasformata in una terribile tragedia, nella notte stessa. Il padre di Nathan infatti, è morto pochi minuti dopo il gol. Il ragazzo classe ’95, aveva dedicato la sua prima rete in Champions, segnato di testa, proprio al padre, che purtroppo non c’è più. Sicuramente il ragazzo avrebbe avuto voglia di andare a raccontare tutto di quel gol a papà Aké, ma dopo quella sera, non lo ha più rivisto.

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“Le ultime settimane sono state le più dure della mia vita – ha scritto il difensore su Instagram – , mio ​​padre era malato e non c’erano più cure possibili. Sono stato fortunato ad avere molto sostegno dalla mia fidanzata, dalla mia famiglia e dai miei amici. Ieri, dopo un periodo difficile, ho segnato il mio primo gol Champions League. Solo pochi minuti dopo lui è morto in pace, con la mia mamma e mio fratello al suo fianco. Forse doveva andare così. Guardarmi giocare lo ha sempre reso orgoglioso e felice. So che sei sempre con me, sarai sempre nel mio cuore e questo era per te papà”.

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