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Cosa significa il marchio Ferrari? Il cavallino più amato d’Italia

Conoscete la storia del famoso marchio Ferrari? Un simbolo inequivocabile, ecco da dove proviene, ha origini molto antiche.

Ferrari (Getty Images)

Si tratta sicuramente di uno dei simboli più riconoscibili del mondo, quello della Ferrari, il famoso Cavallo rampante. D’altra parte, se lo stesso Enzo Ferrari disse: “Chiedete a un bambino di disegnare un’automobile, sicuramente la farà rossa”, possiamo anche aggiungerci che se la disegnasse un adulto, saprebbe sicuramente come disegnare il logo della casa madre.

Il cavallino ha origini davvero antiche, un po’ come i quattro cerchi che simboleggiano l’Audi. Infatti, molti simboli iconici, soprattutto delle fabbriche di automobili, hanno origini che vanno indietro nel tempo, fino agli inizi del ‘900, quando infatti, molte case automobilistiche prendevano vita.

La simbologia nel marchio Ferrari

L’ispirazione per arrivare ad un cavallo rampante, arriva direttamente dalla Prima Guerra Mondiale. Fu infatti Francesco Baracca, aviatore romagnolo del primo conflitto, a disegnarne uno sulla carlinga del suo aereo. Non tutti potevano farlo, ma solo se un aviatore avesse abbattuto almeno cinque aerei nemici, diventando quindi “asso”, allora poteva scegliersi un simbolo per il proprio aeroplano.

Enzo Ferrari nel 1923, si ritrovò sulla sua strada, i conti Enrico e Paolina Baracca, rispettivamente il padre e la madre dell’eroe di guerra. Visti i risultati da pilota di Enzo, i conti decisero di far continuare la vita al glorioso cavallo, cedendolo di diritto ad Enzo. Così che potesse essere ancora simbolo di forza, ma non più per motivi bellici. Il figlio dei Baracca, era purtroppo caduto durante il conflitto.

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Quando il cavallino iniziò ad essere simbolo della Ferrari? Dal 1929, anno in cui apparve su tutte le pubblicazioni, le insegne e le carte intestate della società, ma non ancora sulle vetture. Infatti all’epoca, le auto appartenevano ancora alla Alfa Romeo, con il suo quadrifoglio verde all’interno di un triangolo bianco. Solo il 9 luglio 1932 apparse per la prima volta il Cavallo rampante su un’auto. Alla 24 Ore di Spa, portò fortuna all’auto di Taruffi e D’Ippolito e non fu più sostituito.

Questo è un estratto di quanto scrisse di proprio pugno, Enzo Ferrari, dopo l’incontro con i genitori di Francesco Baracca: “Quando vinsi nel 1923 il primo circuito del Savio, che si correva a Ravenna, conobbi il conte Enrico Baracca padre dell’eroe; da quell’incontro nacque il successivo con la madre, la contessa Paolina. Fu essa a dirmi, un giorno: ‘Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna’”.

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