F1, Verstappen è pieno di dubbi: è caos alla Red Bull

Il pilota della Red Bull Racing, Max Verstappen, ha limitato i danni in occasione delle ultime due tappe, ma nel team vi sono delle preoccupazioni.

In teoria il campione del mondo in carica avrebbe dovuto vincere, senza troppi patemi, su due tracciati favorevoli alle caratteristiche della RB18. La wing car austriaca si sarebbe dovuta esaltare su due piste veloci come Silverstone e il Red Bull Ring. Le cose non sono andate secondo i programmi della casa con sede al Milton Keynes, avendo dovuto ingoiare due bocconi amari. In Inghilterra si è imposto Carlos Sainz, mentre l’olandese è giunto settimo, tra atroci sofferenze a causa di un pezzo di carbonio che ha distrutto il fondo della sua auto.

Max Verstappen (Ansa Foto)
Max Verstappen (Ansa Foto)

Dopo aver vinto la Sprint Race in Austria, favorito dal duello tra i due “Carli”, o meglio i due galli della Scuderia Ferrari, Verstappen ha strappato una seconda posizione su uno dei suoi tracciati preferiti. Dopo aver vinto tre delle ultime quattro edizioni, il figlio d’arte di Jos si è dovuto inchinare a Charles Leclerc. La prestazione del rivale monegasco si è dimostrata di un altro livello. Il #16 ha superato il #33, oggi numero 1 della griglia, in ben tre diversi episodi con manovre da urlo. I tecnici della RB avevano portato in pista, in occasione della gara di casa, ulteriori sviluppi per regalare un’altra gioia ai suoi driver. Sergio Perez ha vissuto un weekend infernale e si è ritirato. Max Verstappen, invece, non ha bissato il successo della Sprint Race.

Gli aggiornamenti avrebbero appesantito la RB18, determinando un problema evidente nella gestione delle mescole. L’olandese vorrà riscattarsi nelle prossime tappe, a partire dal Gran Premio di Francia a Le Castellet. Lo scorso anno Max vinse sul tracciato del Paul Ricard, mettendo in mostra una prova d’autore. L’olandese partirà carico alla volta del dodicesimo round del campionato. L’ultima vittoria del campione, infatti, è arrivata in Canada. In classifica piloti domina, comunque, sempre Max Verstappen a quota 208, Charles Leclerc è salito a quota 170 punti, Sergio Perez, ora terzo, è a 151. Carlos Sainz è risprofondato a 37 punti dal monegasco, nonostante un piazzamento sul podio in più.

Alle spalle dei primi tre della graduatoria, George Russell, alfiere della Mercedes, ha visto accorciarsi il suo distacco a 19 punti sul sette volte campione del mondo, Lewis Hamilton. La classifica costruttori pone la Mercedes a 66 punti dalla Ferrari. Sempre prima la Red Bull Racing a 359 punti, davanti alla Scuderia a 303. La Ferrari proverà a ricucire lo strappo in classifica, prima della pausa estiva. I prossimi due Gran Premi saranno importantissimi ai fini della seconda parte di stagione. Max è conscio che si sta addentrando in uno dei periodi dell’anno più caldi con tante sfide ravvicinate, prima del summer break. Subito dopo l’appuntamento francese, il circus si sposterà in Ungheria.

La preoccupazione di Max Verstappen

Max Verstappen può amministrare un bottino di 38 punti su Charles Leclerc. Ciò che lascia inquieto il campione del mondo è il problema accusato alle gomme in occasione del Gran Premio d’Austria. Nella Sprint Race non aveva avuto guai nella gestione della mescole, forse anche per temperature diverse. In 24 ore è cambiato tutto e, nel post gara, il figlio d’arte di Jos ha parlato di strani problemi che hanno colpito la sua wing car. Non è la prima volta che il numero 1 ha palesato una grande sofferenza al voltante della RB18. Dopo aver conquistato la pole position e la SR, la strada sarebbe dovuta essere in discesa, ma in gara il calo di performance è stato sensibile.

Il “toro” olandese non è riuscito così a fare una tripletta, ma si è dovuto accontentare del secondo posto con giro più veloce. La leggera flessione domenicale è stata dovuta all’eccessiva usura delle gomme, che è stata una sorpresa per tutti alla Red Bull Racing. Anche il team principal Christian Horner, ai microfoni di RacingNews365, non si è riuscito a spiegare la differenza tra le due situazioni. Cosa è cambiato tra la Sprint Race e il GP? “E’ un’ottima domanda, cosa è cambiato dopo la gara sprint. Beh sabato abbiamo spinto un po’ più forte all’inizio della gara, quindi abbiamo dovuto pagare un po’ il prezzo alla fine della gara, ma per quanto riguarda il la Gara Sprint, il nostro stint è stato simile a quello della Ferrari”, ha ammesso il manager inglese. Mick Schumacher è arrabbiato con Verstappen: ecco cosa pretende ora il tedesco.

L’unica cosa che è cambiata da sabato a domenica è che ha piovuto, c’erano delle piccole differenze di temperatura e c’era più carburante a bordo. Quindi dobbiamo davvero capire perché il nostro degrado delle gomme è stato significativamente peggiore di quello di Leclerc”. A causa dei problemi di Verstappen, la Red Bull Racing è stata costretta a cambiare strategia. Horner ha dichiarato: “Appena siamo arrivati ​​in quella posizione, siamo subito passati alla strategia delle due soste. Tuttavia, la Ferrari aveva abbastanza passo per coprirci con due pit stop”. Ci hanno provato, ma la Ferrari si è difesa bene. “La Virtual Safety Car ci ha assicurato che fossimo di nuovo in lotta alla fine della gara, ma sfortunatamente non doveva essere questa domenica. È stato uno di quei giorni. In genere ci mancava il grip, quindi abbiamo molto lavoro da fare in fabbrica nei prossimi giorni”.

Hanno festeggiato troppo presto. Verstappen e la Red Bull ha deriso la Ferrari dopo la SR. Le cose in F1 cambiano molto velocemente e soli sette giorni fa il comportamento della RB18 a Silverstone sembrava perfetto sulle gomme. Dello stesso avviso anche Max Verstappen che, subito dopo la corsa, ha dichiarato: “È stata una giornata complicata, ho sofferto con le gomme per il troppo degrado e non riuscivo ad attaccare Leclerc. Il secondo posto è comunque un buon risultato in una giornata molto difficile. Purtroppo non ho potuto regalare a tutti questi tifosi la vittoria, ma la battaglia continuerà con Leclerc per il resto della stagione”. Poco male, la RB intende rifarsi nei prossimi round, dove dovrebbe continuare a sviluppare l’auto ad effetto suolo.

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