Red Bull, è guerra alla Mercedes: Horner punge ancora i rivali

Il team principal della Mercedes, Toto Wolff, è ancora sotto attacco per quanto è avvenuto, il 12 dicembre 2021, ad Abu Dhabi. Che bordata di Christian Horner.

L’epilogo del campionato 2021 non è stato all’altezza della super battaglia, senza esclusione di colpi, tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. I due rivali hanno dato tutto, sfoderando un ritmo sensazionale nell’arco della stagione. La battaglia, sin dal primo GP in Bahrain, si era decisa su di un delicato equilibrio. Sono stati i dettagli a fare la differenza, ma entrambi i driver hanno dimostrato di essere dei campioni assoluti. Arrivato a pari punti con Max Verstappen all’ultima tappa del Mondiale, Lewis Hamilton avrebbe dovuto per forza precederlo per conquistare la sua ottava corona iridata.

F1 Toto Wolff Christian Horner (Ansa Foto)
F1 Toto Wolff Christian Horner (Ansa Foto)

Sarebbe stato un record sensazionale. Nessun altro driver, nella storia, ha sfiorato un riconoscimento così importante. Per l’anglocaraibico si è consumata una delle più grandi beffe nella storia della Formula 1 e, forse, anche del Motorsport in generale. Il #44 non può certo ritenersi sfortunato per la sua straordinaria carriera, ma in un paio di circostanza, in passato, aveva dovuto ingoiare bocconi amari. In McLaren Mercedes, ad esempio, quando perse un titolo mondiale al debutto che sembrava già suo. Kimi Raikkonen beffò entrambi i driver del team di Woking nel 2007. Dalla cocente delusione del 2007 Lewis si riprese subito con il titolo nel 2008, idem fece l’anno successivo alla sconfitta subita da Nico Rosberg, nel 2016 in Mercedes. Nulla paragonabile alla beffa subita ad Abu Dhabi.

Nel round finale della scorsa stagione a fare la differenza furono le decisioni del direttore di gara, Michael Masi. L’australiano aveva già commesso diversi errori nell’arco della stagione, ma quanto accaduto negli Emirati non verrà dimenticato facilmente. Tutto è nato dall’incidente di Nicholas Latifi, pilota canadese della Williams motorizzata Mercedes, finito a pochi giri dalla conclusione del Gran Premio di Abu Dhabi contro le barriere arabe. A quel punto Masi decise di far entrare la Safety Car per ripulire la pista e rimuovere la vettura inglese. Date le circostanze sarebbe stata più equa una bandiera rossa, anche perché i due rivali alla corona si ritrovarono a battagliare per un ultimo giro, sebbene non tutte le auto alle spalle dei due duellanti alla corona iridata si fossero sdoppiate dalla Safety Car. Fu, chiaramente, un errore che servì su un piatto d’argento la vittoria a Max Verstappen. F1, in arrivo un nuovo Gran Premio? La capitale vuole la sua gara.

F1, la rabbia di Wolff e la reazione di Horner

Il pilota della Red Bull Racing, su gomma soft fresca, sopravanzò in curva 5, all’ultima tornata Lewis, laureandosi per la prima volta campione del mondo. Lewis Hamilton, subito dopo aver tagliato il traguardo, si aprì via radio, parlando di manipolazioni. Sportivamente strinse la mano all’olandese, ma la battaglia si spostò tra i due team principal di Mercedes e RB. Toto Wolff non prese bene la decisione del direttore di gara, invocando il nome dell’australiano in modo visione, con toni non proprio pacati. Masi fu subissato di messaggi via radio e urla patetiche, ma alla fine ha pagato a caro prezzo le sue scelte. Secondo la FIA, ad Abu Dhabi, Masi avrebbe fatto un errore umano, non dettato dalla mala fede, ma dall’enorme pressione dovuta da scambi radiofonici “distraenti” di Mercedes e Red Bull Racing.

La classifica finale fu confermata da un comunicato ufficiale della Federazione Internazionale dell’Automobile. Max vinse di 8 punti su Lewis. La Mercedes si confermò al primo posto nei costruttori. La FIA annunciò che Niels Wittich ed Eduardo Freitas avrebbero agito nel 2022 alternativamente come direttore di gara. Tutto finito? Neanche per sogno. In una lunga intervista nel podcast Beyond The Grid, il team principal della Red Bull Racing ha analizzato il finale della scorsa stagione. Secondo il manager inglese, l’idea delle comunicazioni pubbliche era nata con uno scopo opposto. “Abbiamo spinto per far sentire le comunicazioni tra i team e la Race Direction con la speranza che queste diminuissero – ha spiegato Horner – A Barcellona trasmisero una conversazione di Toto con Micky (diminutivo di Michael Masi, ndr) e io lo trovai molto strano. Io non avevo mai avuto un canale diretto con lui, le comunicazioni erano sempre passate tramite il nostro team manager”.

Wolff “sponsorizza” l’arrivo di Porsche in F1: ecco il motivo. Il team principal della Red Bull Racing, Christian Horner, ha aggiunto: “La situazione è esplosa a Silverstone. Toto ha chiamato Michael e poi gli ha mandato un mail. Allora io mi sono detto ‘ok, in non sto facendo così. Ma da adesso lo farò’. Mi sembrava una cosa totalmente sbilanciata. Un team principal non dovrebbe avere il diritto di avere questa influenza. Aver fermato questa deriva quest’anno è giusto. Toto più volte durante la gara ha richiesto che non venisse mandata in pista la Safety Car, cercava di indirizzare il corso della gara. Non appena ho sentito quelle comunicazioni ho avuto l’istinto di difendere la mia squadra. Volevo rappresentare una controparte”.

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