La storia di tre giocatori morti durante una partita di poker

Per i professionisti la sedia davanti allo stack è un vero e proprio posto di lavoro. Trascorrendo quindi una fetta importante della propria vita in quella posizione, non stupisce che il numero di pro player famosi morti al tavolo durante una partita non sia poi così esiguo. 

poker player morti al tavolo

Per molti giocatori professionisti, il tavolo da poker è stato il luogo in cui hanno magari ricevuto notizie liete come il fatto di aspettare un bambino, altri su quella sedia hanno ricevuto notizie scioccanti come qualche caro ricoverato d’urgenza o addirittura che lo ha lasciato. Non mancano inoltre i giocatori che hanno trascorso gli ultimi attimi di vita con le carte in mano e un mucchietto di chip davanti a sè.

Andiamo a vedere i tristi eventi che hanno riguardato i giocatori più famosi, che hanno lasciato al tavolo da poker le ultime parole.

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James Butler Hickok

La prima triste storia riguarda il leggendario James Butler Hickok, uno dei più conosciuti giocatori del Far West. Tra i tanti pittoreschi aneddoti che la storia riporta sul suo conto, quello che riguarda la sua dipartita è forse uno dei più strabilianti. Tutto ebbe inizio quando James si stava dirigendo verso Deadwood, storica cittadina nel Sud del Dakota, teatro delle più classiche sparatorie e vicissitudini riprese poi da tutta la filmografia western. Durante il viaggio Hickok confessò ai compagni di avere un pessimo presentimento circa quella città e che temeva di non tornare più a casa dopo esservi stato. D’altronde parliamo pur sempre di un periodo dove le morti violente o per motivi superficiali non erano certo eventi così rari o degni di grande stupore.

Arrivato sul posto ed entrato nel saloon, James fece di tutto per cercare di sedersi dando le spalle al muro, così da sentirsi più protetto e aver modo di tenere sotto controllo la situazione, scrutando chi entrava nel locale durante la sua permanenza. Purtroppo per lui, l’unico posto libero era proprio il peggiore in vista dei suoi sospetti. Stava difatti dando le spalle all’ingresso. Mentre stava giocando tranquillamente la sua partita di poker cash game, il suo presentimento si rivelò assolutamente fondato. Un uomo fece infatti irruzione nel saloon e, senza apparente motivo, fece fuoco colpendolo dritto al capo. James cadde così riverso sul tavolo, tingendo di rosso le carte e i gettoni, tra lo stupore degli avversari.

James Butler Hickok in quel momento aveva in mano un doppia coppia di assi e otto. Fu così che, da quel momento, questa mano passò alla storia prendendo il nome di “The Deadman’s Hand”.

James Butler Hickok al tavolo da poker
James Butler Hickok durante una delle sue abituali partite di poker

Tom Abdo

Passiamo ora alla storia del pro player statunitense Tom Abdo. Nato il 12 aprile del 1894, Tom era un serio giocatore di poker professionista che ha svolto la gran parte della sua attività passando da un tavolo all’altro delle più grandi e importanti case da gioco di Las Vegas. Ben lontano dalle ambientazione western di Hickok e dalle risse e dalle sparatorie che hanno caratterizzato la sua vita, Tom fu realmente un grande campione, tanto a guadagnarsi l’inserimento, postumo, nella Poker Hall Of Fame nel 1982.

Un evento molto particolare della sua storia riguarda, purtroppo, proprio il momento della sua morte. Era il 1967 quando Tom Abdo stava partecipando a una delle sue consuete partite di poker cash game a Las Vegas. Improvvisamente Tom, contorcendosi dal dolore, ravvisò i sintomi di quello che poi si rivelò essere un infarto. Chiamati i soccorsi, che si presentarono velocemente sul posto, Tom ebbe tempo di far avvicinare un amico e, poco prima di lasciare per sempre il tavolo da gioco, le avventure terrene e gli affetti, domandò al compagno se potesse fargli un favore. Gli chiese se poteva fargli il favore di contargli le chips al posto suo e di tenergli il posto per quando sarebbe tornato a sedersi al tavolo più tardi.

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Jack Straus

Sorte analoga è purtroppo toccata anche a Jack Straus, celebre campione di poker. Molto conosciuto per la sbalorditiva vittoria al Main Event delle World Series Of Poker dell’edizione 1982, dopo essere rimasto al tavolo con una sola chips, dando quindi origine al famoso detto “A chip and a chair” e per il grandissimo bluff eseguito durante una partita di poker cash game a Las Vegas. Abbiamo narrato la storia completa di questa leggenda del poker e dell’epico bluff di cui ancora si parla, in un articolo che puoi trovare a questo link: Jack Straus: il player che vinse le WSOP con una sola fiche.

Jack Straus ci lasciò infatti anche lui facendo ciò che più amava. Era il 1988 quando fu colto, ad appena 58 anni, da un infarto proprio durante una delle sue amate partite di poker cash game high stake al Bicycle Casinò di Las Vegas.

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