Ferrari, cosa succederebbe in caso di fallimento in F1? Ecco gli scenari

La Ferrari si giocherà tutta la sua credibilità nel 2022, annozero per la F1. La nuova monoposto dovrà soddisfare tifosi e squadra.

L’anno della veritè è ormai giunto, ed in casa Ferrari l’attesa è in costante crescita viste le premesse. Il prossimo campionato rappresenterà una sorta di ultima spiaggia per la Scuderia modenese, che ha il chiaro obiettivo di rialzarsi dopo una serie di stagioni terribili e prive di grandi soddisfazioni.

Ferrari (GettyImages)
Ferrari (GettyImages)

Mattia Binotto è molto fiducioso, anche se è bene non montarsi troppo la testa.
La rossa non vince un titolo mondiale da 15 anni tra i piloti, uno in meno per i costruttori. Un digiuno così lungo non si viveva da decenni, ma ora è arrivato il momento di tirare fuori le unghie. Dopo l’ultimo campionato di Kimi Raikkonen, risalente al 2007, il dominio tecnico è passato a Red Bull e Mercedes, dominatrici senza rivali dal 2010 sino ai giorni che stiamo vivendo.

La Ferrari non arriva a giocarsi un campionato sino all’ultima prova dal lontano 2012, quando Fernando Alonso venne battuto per soli 3 punti da Sebastian Vettel. Quella lotta fu favorita dal grande talento dello spagnolo, che riuscì a sovrastare l’inferiorità tecnica della sua vettura. Il reparto aerodinamico è quello che è sempre stato inferiore alla concorrenza dal 2009 in poi, anche se il motore non è stato da meno in certe occasioni. Sia nel 2014 che nell’ultimo biennio, la rossa non ha mai avuto la spinta giusta per competere con i migliori.

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Ferrari, gli scenari in caso di flop nel 2022

Come abbiamo già anticipato, la Ferrari non ha molte alternative e non può sottomettersi ai calcoli: il 2022 deve segnare il ritorno al mondiale, o almeno alla lotta per cercare di portarlo a casa. Quando ci sono delle rivoluzioni regolamentari così importanti, si può sia azzeccare il progetto che sbagliarlo in maniera clamorosa.

Alla rossa è accaduta la seconda delle opzioni sopracitate sia nel 2009 che nel 2014, ed è necessario invertire la tendenza. Viceversa, si metterebbe davvero male per il management e la Scuderia. Una delle prime teste a saltare sarebbe senz’altro quella di Mattia Binotto, team principal dal 2019 e sotto la cui gestione sono arrivate tre misere vittorie, tutte ottenute al suo primo anno nella squadra.

Parlando dei piloti, Carlos Sainz andrà in scadenza di contratto al termine del 2022, ma si sta già lavorando ad un rinnovo. Charles Leclerc è stato blindato dalla Ferrari fino al 2024 compreso, ma c’è una clausola di uscita alla fine della prossima stagione in caso di scarsi risultati.

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La coppia di driver è una delle poche certezze rimaste a Maranello, e perderne anche solo uno dei due rappresenterebbe un grave danno. Il reparto tecnico, quello che ha prodotto le ultime deludenti monoposto, è rimasto invariato, con Enrico Cardile e David Sanchez a capo anche del nuovo progetto. I tifosi sperano che le consulenze del grande Rory Byrne portino buone notizie, anche se non è di certo lui a firmare la vettura come avveniva tanti anni fa.

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