Una moto Ferrari? E’ successo veramente e nessuno se lo ricorda (FOTO)

Nei primi anni della sua esistenza, la Scuderia Ferrari ha gestito anche delle moto. In pochi ricordano quel particolare periodi.

Ferrari (GettyImages)
Ferrari (GettyImages)

La storia della Scuderia Ferrari è ricca di successi e pagine di storia impossibili da cancellare. La fondazione è targata 1929, in quanto, il grande Enzo, corse dapprima con le automobili dell’Alfa Romeo, marchio per il quale gestiva il reparto sportivo agli albori del motorsport.

Successivamente, nel 1947, venne fondata la casa automobilistica che tutti conosciamo oggi, l’orgoglio del nostro paese che è il simbolo del Made in Italy nel mondo. Per quanto riguarda i risultati in F1, il Cavallino ha portato a casa 16 mondiali costruttori e 15 tra i piloti, ottenendo anche 238 vittorie in 1028 gare disputate.

Si tratta di numeri straordinari, frutti del mito Ferrari che spinge ogni pilota da corsa a voler salire, per almeno una volta nella sua carriera, su una monoposto dipinta di rosso. Come ben sappiamo, dopo l’epopea di Michael Schumacher e l’iride conquistato da Kimi Raikkonen nel 2007, la casa italiana è piombata in una crisi di risultati con ben pochi precedenti.

La forza di Mercedes e Red Bull, ma anche il ritorno di marchi gloriosi come la McLaren sta mettendo in diffocoltà la tanto agognata Scuderia, che nel 2022 avrà l’obiettivo di tornare in alto. Tralasciando la F1, il marchio modenese ha conquistato una miriade di altri successi, come le nove affermazioni alla 24 ore di Le Mans a livello assoluto, i dodici titoli mondiali sportprototipo, le sette Mille Miglia e le altrettante Targa Florio. E tanti altri traguardi che difficilmente verranno eguagliati.

Ferrari, agli albori gestiva anche moto

Un aspetto che pochi conoscono della Ferrari è quello che riguarda la gestione delle moto, per via della breve e remota durata di quel periodo. Eravamo ancora ai tempi della collaborazione del reparto corse Alfa Romeo, quando la vera e propria fabbrica di automobili di Via Abetone Inferiore non esisteva ancora.

L’obiettivo della gestione delle moto era quello di aiutare i clienti interessati alla parte sportiva, mettendo a disposizione uomini, mezzi e supporto dal punto di vista tecnico. Lo stesso Enzo Ferrari, aveva molta stima nei confronti del motociclismo: il fondatore del mito italiano credeva che potesse essere un ottimo allenamento per coloro che volevano cimentarsi nelle corse di auto.

Fenomeni delle quattro ruote come Tazio Nuvolari ed Achille Varzi, legati a loro volta alla Scuderia, si erano fatti le ossa nel motociclismo. Le moto che venivano messe a punto nelle officine di Enzo erano inglesi, come la Rudge e la Norton.  Le Bianchi e le Moto Guzzi erano gestite da strutture private, cosa che costrinse la Scuderia a guardare altrove.

I risultati furono comunque eccezionali: il 28 marzo 1932 ci fu il debutto con vittoria della Rudge 350cc guidata da Guglielmo Sandri nel Gran Premio di Primavera corso a Modena. In tre anni vennero vinte altre 44 gare e ben tre titoli nazionali, grazie a Giordano Aldrighetti ed Aldo Pigorini.

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Alla fine del 1934, a causa della perdita di competitività della Rudge, la Ferrari decise di abbandonare le due ruote per concentrarsi solo ed escluscivamente sulle vetture. Le ultime apparizioni videro protagonista proprio Pigorini, al Trofeo Acerbo ed alla Coppa Adriatico di Rimini. Si chiuse un capitolo di storia che in pochi ricordano.

Moto Ferrari (Bonhams)
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