Ferrari, il dato che fa riflettere: è un vero dramma per la Rossa

La Ferrari è a secco di vittorie da oltre due anni. Ad Abu Dhabi potrebbe concretizzarsi la seconda stagione consecutiva senza successi.

Ferrari (GettyImages)
Ferrari (GettyImages)

Quello che sta attraversando la Ferrari è uno dei momenti più difficili della sua gloriosa storia. Il Cavallino manca all’appello con il titolo mondiale dal lontano 2007, quando Kimi Raikkonen si impose nel clamoroso finale di stagione ad Interlagos. In quell’occasione, i due piloti della McLaren, Lewis Hamilton e Fernando Alonso, vennero beffati per appena un punto dopo una rimonta entrata nella storia.

L’iride costruttori era arrivato già in Belgio, ma a causa della squalifica del team di Woking dopo l’orribile vicenda della Spy Story. Quella stagione fu l’ultima di Jean Todt nel ruolo da team principal, il quale cedette il posto a Stefano Domenicali. Nel 2008 venne vinto nuovamente il costruttori, ma il piloti sfuggì per appena una lunghezza: Felipe Massa fu sfortunatissimo in Brasile, e perse il titolo all’ultima curva a vantaggio di Hamilton.

Da quel momento in poi, la Ferrari ha iniziato il suo lento declino. Nel 2009 vennero rivoluzionati i regolamenti, con monoposto molto più semplici dal punto di vista aerodinamico e l’introduzione del KERS. La rossa e la McLaren, regine delle ultime stagioni, sparirono dai radar a vantaggio di Brawn GP e Red Bull, che dominarono la stagione.

Nel 2010 arrivò Fernando Alonso, che nonostante una vettura non all’altezza della Red Bull e di Sebastian Vettel, sfiorò il titolo in ben due occasioni: nel primo anno a Maranello, una strategia suicida presa dal Cavallino ad Abu Dhabi regalò l’iride al tedesco, che riuscì a sconfiggere lo spagnolo anche due anni dopo in Brasile, al termine di un campionato rocambolesco. Nel 2014, con l’avvento dell’era ibrida, la Scuderia modenese è entrata in crisi nera, e solo nel 2017 e nel 2018 è riuscita ad essere competitiva, ma senza mai impensierire del tutto la corazzata Mercedes.

Ferrari, non si vince più da troppo tempo

Un crollo simile a quelli del 2009 e del 2014, la Ferrari lo ha vissuto lo scorso anno. La SF1000 è stata una delle peggiori monoposto della storia, a causa anche dell’accordo segreto sulla power unit stretto con la Federazione. In 17 gare sono arrivati solo tre podi, due con Charles Leclerc ed uno con Sebastian Vettel.

La SF21 di quest’anno ha rappresentato un passo avanti, con il monegasco che ha piazzato anche due pole a Monaco ed in Azerbaijan. Tuttavia, i podi sono stati solo quattro in 21 gare, tre ottenuti da Carlos Sainz e l’altro da Charles, secondo a Silverstone. Difficilmente arriverà una vittoria ad Abu Dhabi, e questo significa che si tratterà della seconda stagione consecutiva senza vittorie.

L’unica volta in cui era accaduta una cosa del genere fu nel triennio tra 1991 e 1993, quando furono ben tre le annate in cui la Ferrari restò a secco. Per la precisione, il digiuno durò dal 20 settembre del 1990 con Nigel Mansell che vinse in Portogallo, sino al 31 luglio 1994 con il successo di Gerhard Berger in Germania.

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All’epoca, il Cavallino non vinse una gara per 1410 giorni. Attualmente, l’ultima vittoria è datata 22 settembre 2019, quando Vettel guidò la doppietta rossa nella notte di Singapore davanti a Leclerc. Ciò significa che sono passati 807, davvero un’eternità. Questo fa capire quanto sia vitale non sbagliare il prossimo progetto, altrimenti sarebbero guai seri.

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