Perché per giocare a poker usiamo le fiches invece dei contanti?

I primi giocatori mettevano sul tavolo piccoli pezzetti d’oro o altri metalli preziosi, monete o banconote, polvere d’oro o altri beni con un valore reale.

svarowsky Fiches

Utilizzare beni di valore per giocare è però decisamente scomodo e per certi versi quasi impossibile, se pensiamo di poterlo fare con le modalità di gioco moderne. Anche l’utilizzo dei contanti non è però la soluzione ideale.

Certamente una moneta è già uno strumento più adeguato e comodo per gli scambi, uno dei motivi per cui non commerciamo ancora con il baratto, ma anche questa presenta non poche criticità se deve essere utilizzata per scambi rapidissimi come avviene in una partita di poker. Vediamo come e perché si utilizzano dei gettoni e come questi sono variati nel tempo.

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Poker: i motivi per cui si è iniziato ad usare le fiches per il gioco

Come già abbiamo anticipato, la nascita delle fiches per giocare ha avuto origine per andare incontro alle esigenze pratica di non dover perder tempo ad ogni mano per i vari cambi.

Un altra esigenza nasce dal diffondersi dei giochi player vs player come il poker, i quali si differenziano quindi dai giochi contro il banco come il blackjack, il baccarat, la roulette e tantissimi altri. L’utilità maggiore consiste nel rendere più agevole fare una stima dello stack avversario.

A seconda della valuta utilizzata, tenere i contanti sul tavolo è molto scomodo per quest’occorrenza. Pensiamo ad esempio ai dollari hanno tutti biglietti della stessa dimensione e una vola impilate le banconote non è possibile distinguerne ad esempio una da 5$ o una da 100$. Altre valute presentano problematiche simili. Per questo motivo immaginare dischetti di dimensione più o meno pari, ma con colori nettamente diversi tra di loro, rende facile a colpo d’occhio fare una stima precisa degli importi che ci interessa conoscere senza dover necessariamente chiedere i conteggi ogni volta.

Inoltre le case da gioco hanno ispettori e responsabili che monitorano costantemente, modernamente anche a distanza grazie a sofisticati sistemi di video sorveglianza, tutto ciò che accade su ogni tavolo da gioco. Con dei gettoni colorati è decisamente più semplice anche sotto questa luce.

Le fiches, i contanti e il fattore psicologico

Altro aspetto importante, spesso non notato, riguarda l’impatto psicologico di giocare direttamente con gli stessi soldi che utilizziamo per pagare beni e servizi. Le case da gioco conoscono bene certe dinamiche della nostra mente per cui maneggiare e scommettere delle fiches è molto meno impattante a livello emotivo piuttosto che fare gli stessi gesti con i soldi reali che usiamo per pagare le nostre spese quotidiane.

Pensiamo ad esempio alla situazione in cui giochiamo una partita di poker cash game. Nel momento in cui dobbiamo fare call per una cifra che nella vita potrebbe in parte pesare, che so poniamo 485 euro (o una cifra che per la tu situazione potrebbe incidere un po’). Anche se sul piano razionale sappiamo bene che non c’è differenza alcuna, il fatto di mettersi a contare molte banconote ad esempio in tagli da cinquanta o venti euro, una dopo l’altra, per arrivare alla somma, è certamente diverso sul piano emotivo rispetto a lanciare in mezzo una placchetta di plastica per ricevere indietro il resto di qualche gettone.

E se la cosa funziona con il poker, un gioco decisamente popolato in larga parte, almeno ad alti livelli, non da giocatori d’azzardo, ma da avventori preparati e razionali, abituati quindi a prendere decisioni basate su ragionamenti e strategia, immaginiamo l’effetto che può avere sul giocatore che spera unicamente nella fortuna e la casualità!

Ultimo aspetto, il fatto di doverli cambiare prima di andarsene fa sì che si sarà spinti a giocare molto di più prima di mollare il colpo, come faremmo se dovessimo tirar fuori i soldi dal portafoglio ogni volta.

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L’uso delle fiches nei casinò e nelle poker room

L’uso delle fiches nei casinò e nelle poker room ha ormai soppiantato pressoché ovunque qualsiasi altro strumento per i motivi di cui abbiamo discusso poc’anzi. Ma grazie alla modernizzazione delle tecnologie di rete e dei software e hardware necessari alla gestione, i prezzi per installare sistemi di valuta digitale per i giochi come le slot machine, ha portato molte case da gioco a sostituire le classiche gettoniere. Si passa quindi dalle macchine in cui si inserivano gettoni o contanti, con altre che utilizzano delle tessere nelle quali caricare i soldi, oppure semplici ricevute di carta con codici a barre o QR code emessi in caso di vincita o per cambiare valuta esterna nella valuta di gioco del casinò.

In questi casi il casinò con un investimento una tantum nella modernizzazione delle macchine e dei sistemi informatici interni, hanno potuto risolvere un gran numero di problematiche e spese, come la creazione di fiches anti contraffazione, ad esempio. Molte case da gioco investono ingenti capitali per creare gettoni con sistemi di sicurezza come microchip interni o costosi marchi di autenticità, oltre al fatto di risparmiare un’enormità di ore nel carico e scarico delle macchinette, nella contabilità e nella gestione dell’inventario, la sostituzione dei pezzi usurati e tanti altri lavori gravosi per il personale della casa da gioco.

Inoltre giocare ad una slot machine con un credito già caricato permette un gioco molto più rapido rispetto a dover inserire denaro contante volta per volta. Questo si converte in un maggior numero di colpi giocati nello stesso periodo di tempo e un maggior incasso per la casa.

L’evoluzione delle fiches da gioco

Al giorno d’oggi possiamo trovare una gran quantità di tipologie diverse di fiches. Dalle più economiche in plastica o metallo ricoperto di gomma, fino alle più pregiate in ceramica a cottura multipla o le fiches microchippate in uso presso diversi casinò.

Ma non sono sempre state così. Da quanto si può sapere dalla documentazione arrivata a oggi, i primi gettoni da casinò, che poi si sono eveoluti nelle moderne fiches, erano dei semplici segnapunti per i giochi di carte Ombre e Quadriglia. Nell’anno 1752, le Quadriglie francesi avevano diverse serie di contatori, conosciuti con i nomi jet, fiches e mils.

Contrariamente alle fiches moderne, queste avevano un colore diverso solamente per indicare a quale giocatore appartenessero. Un po’ come usa ancora fare in alcuni tavoli da roulette, anche nei casinò italiani. In questi tavoli l’avventore può chiedere al croupier di cambiargli le proprie fiches generiche di valore, o tavolta in certe case da gioco direttamente i contanti, in gettoni di colore. A quel punto il giocatore farà le sue puntate sul tabellone della roulette, senza timore che ci possano essere fraintendimenti o confusione circa l’appartenenza dell’eventuale vincita.

Per quanto riguarda il poker, spesso giocato anche al di fuori dei casinò piú grandi, quindi in poker room dedicate o in case o salette private, le prime notizie risalgono agli inizi dell’ottocento. Si narra che le partite venivano giocate utilizzando pressochè qualsiasi piccolo oggetto potesse servire allo scopo.

I giocatori di poker del periodo utilizzavano spesso pezzettini o pepite d’oro, polvere d’oro o monete. Alcuni iniziavano già a creare e utilizzare delle fiches simili a quelle di oggi, ma realizzate in avorio, legno, carta e una mix di gommalacca e argilla.

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Un set di carte e fiches da gioco di lusso, in vendita per oltre 65,000$

I materiali e la fattura: come sono fatte le fiches?

Nel periodo che comprende la fine dell’Ottocento e l’inizio dello scorso secolo, diverse aziende iniziarono a gettarsi nel mercato della produzione industriale di fiches per le case da gioco. Le più utilizzate erano generalmente prodotte in argilla. Dopo poco tempo, erano presenti sul mercato centinaia di modelli diversi tra cui poter scegliere e una gran varietà di colori e design.

Fino agli anni ’70 o ’80 dello scorso secolo, la stragrande maggioranza dei gettoni utilizzate nelle case da gioco,  sono in un composto di argilla e altri materiali che donano loro maggior resistenza. Si sono usate anche fiches fatte interamente o quasi in argilla, ma proprio per l’estrema rigidità che caratterizza il materiale, risultavano meno resistenti agli urti e quindi si rompevano più facilmente.

Dopo gli anni ’80 del Novecento, vedremo comparire le prime fiches in ceramica. Queste andranno a sostituire i composti di argilla per produrre le maggiori forniture di casinò e sale da gioco.

La facilità poi nel poter stampare qualsiasi fantasia su tutta la superficie del dischetto ha aiutato la diffusione di questa nuova tecnica di produzione. Spesso queste fiches non sono in vera ceramica, ma in materie plastiche e resine speciali che le assomigliano molto. Questo principalmente per una motivazioni di costi.

La numismatica e il collezionismo legato al mondo del gioco

Le fiches utilizzate nelle case da gioco o negli eventi di poker, sono diventate oggetto di culto per molti collezionisti. Il fatto che più o meno ogni casinò, brand o talvolta singolo evento utilizzi delle fiches personalizzate, in certe occasioni prodotte in tiratura limitata, ha fatto sì che queste diventassero veri e propri cimeli.

La numismatica è lo studio della moneta sotto tutte le forme, ma nel linguaggio comune indica anche la relativa attività di collezionismo. Un ramo della numismatica è l’exonumia, che riguarda beni diverse dalle monete vere proprie. Esempi di oggetti trattati sono le medaglie, le targhe, le tessere, i gettoni e molto altro. Fiches da casinò comprese.

Come molti oggetti da collezione, anche per le fiches più rare e ricercate esiste un florido mercato. Su vari siti specializzati o di aste online generiche, come ad esempio Ebay, si possono trovare aste che arrivano a ricevere offerte stellari, qualche volta di diverse decine di migliaia di dollari fino alle vendite da record che superano i 100,000$.

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