Come bloccare un avversario aggressivo e smacherare il suo bluff

Il Floating al flop è una mossa che ci consente di stoppare e prendere in contropiede il nostro avversario quando prova a fare continuation bet al flop.

Floating al flop

Giocare a poker in modo profittevole è un mix di tantissime abilità diverse e che si possono allenare in diversi modo. Aggiungere alle abilità generiche sviluppate delle mosse ad hoc per alcune situazioni pericolose o scomode, ci avvicina ad essere dei player completi e con l’arma adatta ad ogni situazione.

Fare continuation bet dopo aver rilanciato pre flop è una giocata abbastanza standard. In molte situazioni va anche a segno, ma quando l’avversario decide di fare floating al flop, le cose si complicano drasticamente. Vediamo come eseguire questa giocata correttamente, in modo da saperla applicare al momento opportuno e, perché no, imparare a individuare questa giocata negli avversari per prendere adeguate contromisure.

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Cosa vuol dire fare floating al flop e a cosa serve

Molto banalmente, fare floating consiste nel chiamare una puntata avversaria con l’intento di fare bet nel caso l’avversario al turno successivo faccia check. In questo modo, in poche parole, andiamo a spezzare il pattern di puntate avversario e ci imponiamo noi come aggressori. Se eseguito correttamente, e nello spot adeguato, riusciremo a portare a casa il piatto, ingrandito dal nostro avversario, usando le sue stesse armi contro di lui.

Solitamente il floating al flop è una giocata messa in campo per difendersi dalla continuation bet. Come già accennato, fare questa giocata è diventata ormai una prassi, di conseguenza possiamo immaginare che venga eseguita con un range di mani molto ampio. Per questo motivo non ha senso mollare il colpo ogni volta che l’avversario prosegue nelle puntate e noi non abbiamo mano.

Un modo di rispondere alla continuation bet, quando fiutiamo il bluff o il semi bluff avversario, è quello di fare direttamente raise. In questo modo però è probabile che trovare un call o affirittura un rilancio, che inevitabilmente ci spingerebbe fuori dalla mano dopo aver investito diverse chips.

Facendo floating, invece, investiamo solamente l’importo necessario al call. Qualora l’avversario continui a puntare, possiamo fare fold risparmiando le chips che avremmo dovuto usare per fare raise al flop, qualora trovassimo un check, la nostra puntata andrà ad esprimere una forza di molto superiore. Senza contare che qualora l’avversario fosse in semi-bluff e non avesse pescato al turn, le odds per chiamare una sola carta (il river) sono circa il doppio di quelle necessarie per il call al flop, mentre mancano ancora due carte comuni.

Quando fare floating e in quali circostanze

Questa giocata andrebbe eseguita contro i player che abbiamo identificato come tight aggressive e affini che rilanciano e puntano spesso in pari situazioni. Questo per far sì di avere maggiori chance di pescarli con le mani nella marmellata a fare continuation bet senza punto chiuso al flop. Naturalmente dovremo essere solamente in due nella mano, come pressoché tutti i tipi di giocate in bluff o semi bluff, vanno fatte in heads up per avere alte probabilità di riuscita.

Altro aspetto riguarda lo stack. Dovendo sviluppare la giocata su più strade, è una giocata che si presta meglio alle partite cash game e Sit&Go o tornei con struttura deep stack. Perché il floating funzioni a dovere è inoltre importante essere di posizione. In questo modo parleremo dopo e avremo tutte le informazioni necessarie e la parola quando ci serve. Si può tentare qualcosa di simile anche fuori posizione, ma risulta da un lato meno efficace e più dispendioso se non va tutto secondo i piani, dall’altro decisamente più complesso e con meno chance di riuscire.

Vediamo la differenza (ipotizzando chiaramente che non chiudiamo un punto decente):

In posizione

  • Pre flop: Oppo Raise – Hero call
  • Flop: Oppo Bet – Hero call
  • Turn: Oppo check – Hero bet (oppure, Oppo bet – Hero fold)

Fuori Posizione

  • Pre flop: Oppo Raise – Hero call (se noi siamo seduti sul piccolo o sul grande buio e l’avversario parla prima di noi pre flop. Altrimenti sarà: Hero Limp – Oppo Raise – Hero call. E già in questo modo perdiamo un po’ di credibilità circa la forza della nostra mano)
  • Flop: Hero check – Oppo bet – Hero call
  • Turn: Hero check – Oppo bet – Hero Raise (oppure Hero check – Oppo check, qualora non vada a segno ciò che abbiamo pianificato. Nella tal situazione si può tentare la bluff bet river, ma dipende a questo punto dal board uscito e mille altre variabili)

Qui dobbiamo fare qualche osservazioni. Come abbiamo visto il dover fare un raise invece di un bet, ci obbliga a mettere nel piatto molte più chips. Un check-raise richiede decisamente un importo molto più elevato per indurre il fold avversario, rispetto a piazzare una semplice bet dopo un check. Inoltre dobbiamo prendere l’avversario in una condizione per noi ideale. Dobbiamo quindi trovarlo senza mano, ma con l’intenzione di bluffare due strade. Non capita spesso e probabilmente saranno molte più le volte che non riusciremo nell’intento. Pertanto teniamo come regola di base che il floating va eseguito di posizione e stop.

Come eseguire correttamente la giocata

Il floating è una tecnica di bluff, di conseguenza la eseguiremo nelle situazioni in cui riteniamo di avere una mano peggiore del nostro avversario qualora si vada allo showdown. La finalità sarà quindi quella di far passare una mano migliore della nostra. Se, al contrario, abbiamo la convinzione di avere la mano migliore, il nostro floating ci porterà al turn ad eseguire una puntata per valore e non in bluff.

Dal momento che abbiamo identificato il nostro avversario come qualcuno che fa continuation bet sia con mano, sia in bluff o semi bluff, giocare di posizione ci permetterà di avere l’informazione chiave al turn. Di fronte a un check, molto probabilmente la mano reale con cui ci scontriamo è debole e abbiamo chance di farla passare con una puntata della size adeguata.

Nel caso il nostro avversario decida di mandare in fumo i nostri piani piazzando una puntata anche al turn, le nostre chance si riducono decisamente, ma abbiamo ancora uno spiraglio. Alcuni giocatori con uno stile di gioco molto aggressivo, possono provare la seconda puntata in bluff sul turn.

Se siamo ancora convinti che ci troviamo di fronte a una mano marginale giocata completamente in bluff, o una mano che possiamo far passare mostrando forza, possiamo tentare anche un raise al Turn. L’unica condizione in questo caso è di avere un buon grado di certezza di aver interpretato bene la giocata. Essere in grado di leggere più che bene la mano avversaria diventa una condizione necessaria per provare una manovra del genere. In alternativa meglio lasciar perdere e provarci quando la situazione sarà più tranquilla.

Conclusioni: scegli bene il tuo avversario

Ricapitolando, il floating serve a spezzare il pattern aggressivo dell’avversario. Le condizioni migliori per eseguirlo sono quando:

  • Giochiamo di posizione dopo il flop
  • Abbiamo entrambi stack abbondanti
  • Siamo in due soli player nella mano a vedere il flop
  • Siamo contro un avversario aggressivo, che fa spesso continuation bet e rilanci anche senza mano forte

È facile anche intuire come sia decisamente più difficile fare floating contro giocatori aggressivi esperti e che sanno sviluppare un bluff su più strade. Per semplificarci la vita cerchiamo di applicare questa tecnica solamente contro avversari che abitualmente tentano solo una continuation bet, ma che di solito mollano subito il colpo nel caso non vada a segno, senza proseguire anche su turn e river.

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