L’accusa di Guida Meda alla MotoGP: ecco cosa manca oggi

Il giornalista Guido Meda ha dichiarato che il mondo della MotoGP è cambiato notevolmente negli ultimi anni. Ecco le sue parole.

MotoGP (GettyImages)
MotoGP (GettyImages)

Il mondo della MotoGP sta entrando in una nuova era. A Valencia, Valentino Rossi ha concluso la sua carriera, due anni dopo il suo grande rivale Jorge Lorenzo. Anche Dani Pedrosa ha appeso il casco al chiodo da non troppo tempo, per cui, una grande generazione di piloti ha ormai lasciato il Motomondiale.

Il futuro appartiene ai vari Fabio Quartararo, Pecco Bagnaia, al sempre spettacolare Marc Marquez ed a tanti altri. Di questo ne è cosciente anche il grande Guido Meda, storico commentatore delle due ruote che ha raccontato l’epopea del “Dottore”, ma anche quella dello spagnolo della Honda sino ai suoi sfortunati infortuni.

MotoGP, secondo Guido Meda c’è un passo indietro

Presente ad EICMA, Guido Meda è stato intervistato da Motorsport.com, raccontando la sua vita professionale ed il rapporto con Valentino Rossi. Tra il “Dottore” ed il giornalista c’è un rapporto di amicizia che va ben oltre quello professionale, in un binomio che ha fatto la storia del motociclismo italiano e mondiale.

Dopo aver affrontato l’argomento del nove volte campione del mondo, Meda si è focalizzato sul momento attuale della MotoGP, giudicandola ben diversa da quella del passato: “Il campionato 2021 è stato molto interessante, ed ha aperto la strada all’era dei giovani dopo la fine di quella di Valentino Rossi. Ora vedremo i giovani all’opera, capitanati da Marquez nonostante i suoi sfortunati infortuni“.

Il confronto con il passato, secondo Guido, è complicato: “Il motociclismo di oggi ha perso la carenata, le provocazioni tra piloti e la cattiveria, ma non so il perché. Prima c’erano grandi conflittualità, ora i piloti sono indulgenti e si abbracciano spesso tra loro“. Di tutto ciò, ovviamente, anche i tifosi si erano resi conto.

Nel corso dell’intervista del pilota di Tavullia rilasciata proprio a Sky Sport MotoGP a Misano, lui stesso aveva parlato di una MotoGP molto diversa, dove i piloti sono costretti a comportarsi in maniera opposta da prima sia dentro che fuori dalla pista. Secondo il #46, a causa anche dei social, non ci si può esprimere liberamente come accadeva prima, poiché si è sempre sotto la lente d’ingrandimento.

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I nuovi alfieri della MotoGP sono abituati ad essere piuttosto “piatti”: non si assiste più alle discussioni, alle litigate vere e proprie simil RossiBiaggi a Barcellona nel 2001. I confronti sono molto più pacati ed è venuto meno quel pathos che c’era sino a poco tempo fa. Con tutti i pro ed i contro del caso.

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