Jonathan Rea: arriva il consiglio di un mito della Superbike

In una intervista, uno dei personaggi più famosi della Superbike ha provato a consigliare a Rea cosa fare del suo futuro nel Mondiale.

Cinque vittorie finora per Jonathan Rea nel Mondiale 2022 di Superbike. Una stagione che per il pilota inglese però rischia di essere ancora una volta senza titolo, dopo quello dello scorso anno finito al rivale della Yamaha, Toprak Razgatlioglu. Nell’ultimo weekend al Donington Park però qualche segnale è arrivato per il 6 volte campione del mondo della Kawasaki, che ha guadagnato tre podi e guadagnato qualche punto sul leader Bautista. Ma purtroppo ancora non basta per dire che il Mondiale è riaperto. Ci sarà da lottare fino alla fine e, conoscendo il carattere del britannico, c’è da scommettere che venderà cara la pelle.

Jonathan Rea (ANSA)
Jonathan Rea (ANSA)

C’è però da dire che per Rea il futuro in Superbike è tutt’altro che certo: alla fine di questa stagione infatti sarà senza contratto con la Kawasaki. E si parla anche di una trattativa non proprio semplice con la casa giapponese, con la quale è possibile che arrivi, all’età di 35 anni, un clamoroso divorzio. C’è però chi ha consigliato al pilota inglese di continuare la sua avventura con la “verdona”, per cercare di dare l’assalto al suo settimo Mondiale. Ed è uno che se ne intende, ossia Carl Fogarty, che con la Ducati negli anni ’90 ha entusiasmato i tifosi della Superbike.

Fogarty e il consiglio a Rea

“Ci sono voci che potrebbe lasciare la Kawasaki – ha detto “King Carl” a Crash.Net -. Penso: ‘Woah, aspetta un minuto!’ E’ un errore che ho fatto anche io nella mia carriera. Ho lasciato una squadra vincente e mi ci sono voluti due anni per ritornare a vincere. Ho perso due titoli perché ho lasciato una squadra vincente dal 1995 al 1997″.

Fogarty infatti disse addio alla Ducati dopo due campionati consecutivi vinti per passare alla Honda, ma non riuscì a replicare il suo successo con la casa giapponese. E al suo ritorno in Ducati è stato costretto ad accontentarsi del secondo posto dietro al pilota Honda John Kocinski. Fogarty alla fine vinse altri due titoli con la Ducati, dove rimase fino al ritiro nel 2000, ma forse in quelle due stagioni in Honda perse l’opportunità di vincere ancora.

“La Kawasaki ha una moto fantastica da molti anni – ha aggiunto l’inglese -. Jonathan ha vinto sei titoli e non andrà avanti per sempre. Ancora qualche anno? Non lo so. Ma è ancora motivato a vincere“. E allora rinnova il consiglio a Rea: “Ha un lavoro per la vita alla Kawasaki, come ambasciatore, quindi perché rischiare andando in un’altra squadra? Non sai come andrà a finire. È meglio che rimanga dov’è. La gente pensa che l’erba sia sempre più verde. Guarda le persone che l’hanno provato – Alvaro Bautista, Valentino Rossi, io stesso – non sempre funziona”.

Fogarty che poi nella sua intervista ha avuto spazio anche per parlare di un ex Ducati come Scott Redding, che per dare una svolta alla sua carriera in Superbike è andato in BMW: “In realtà non pensavo fosse una mossa sbagliata. Non so perché non è rimasto in Ducati, se non voleva esserci o loro non lo volevano. Ma quando l’ho visto sulla BMW ho pensato: ‘Sarà una minaccia, combatterà contro i primi tre’. La BMW sembrava forte sui circuiti stradali. Pensavo che la BMW se la sarebbe cavata bene con lui. Può fare bene il prossimo anno ma ha bisogno di avvicinarsi ai primi tre”.

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