A Baku per la Ferrari un altro weekend da dimenticare. E cominciano a spazientirsi anche i piloti. Anche se ora qualcosa è cambiato.
Pensavate di aver visto il peggior weekend dell’anno per la Ferrari a Barcellona, vero? Charles Leclerc fuori quando è in testa con il motore ammutolito e Carlos Sainz Jr quarto dopo un lungo che gli ha causato diversi problemi sembravano essere davvero attori di uno spettacolo davvero deludente. E invece la Rossa ha saputo anche fare anche peggio a Monaco, dove dopo una doppietta in qualifica ha gettato alle ortiche di nuovo tutto in gara, con lo spagnolo secondo e il monegasco, partito dalla pole, addirittura quarto.
A Baku serviva, ancora una volta, la risposta forte della casa di Maranello ai rivali della Red Bull. E invece è stata di nuovo l’affidabilità a fare la differenza. Proprio quella che a inizio campionato aveva premiato la Ferrari, insieme a ottime prestazioni.
Ancora una volta è emersa tutta la fragilità della Rossa, alla ricerca della performance ma incapace di mostrarsi una vettura che sa portare a termine quello che inizia. Per tenere il passo della concorrenza, ha dato fondo a tutto il suo ingegno, anche nell’ambito motoristico. Forse però spingendosi un po’ troppo in là. E ora ne sta pagando le conseguenze con due rotture in tre GP, e questo solo nel team principale, perché di casi ce ne son ostati anche con i “clienti”.
Il risultato? Mondiale che sembra già indirizzarsi verso casa Red Bull. E pensare che i proclami fino a qualche settimana fa erano ben diversi. Subito dopo Barcellona, il team principal Mattia Binotto si era affrettato nel dire che la Ferrari era la macchina più veloce del lotto. Per poi però rimangiarsi tutto dopo Monaco, quando ha cominciato ad alzare le mani, dicendo che “c’è differenza tra obiettivi e ambizioni”, separando nettamente i due. Peccato che la Ferrari non può scindere le due cose, perché in questa stagione, con il vantaggio che aveva accumulato sugli altri, doveva essere ai nastri di partenza tra i favoriti.
Ora non si po’ più tornare indietro. E lo sanno anche i piloti, che hanno cominciato ad avere una certa insofferenza per quanto sta accadendo in casa Ferrari. Sainz, da una parte, sembra essere tornato più “uomo squadra” e, pur consapevole della stagione disgraziata che sta vivendo, prova a ricompattare il gruppo. Sta cambiando qualcosa invece nella comunicazione di Leclerc, in special modo dopo il patatrac di Monaco. Tanta rabbia, nemmeno tanto nascosta, parole quasi di fuoco che non ha ripetuto a Baku ma poco c’è mancato. Infatti quel “Non so, non vorrei dire troppo perché non trovo le parole giuste” sa quasi di insofferenza nei confronti di una squadra che doveva dargli la macchina vincente e che improvvisamente si è trasformata in quella più fragile.
Cosa può accadere da ora in poi? Difficile dirlo, ma in casa Ferrari qualcosa sta succedendo. E l’unica cosa che può ristabilire la tranquillità è una serie di vittorie di fila che rianimi un Mondiale che sembra già aver trovato il suo padrone.
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