Cosa succede al motore Ferrari? Un crollo senza precedenti

La Ferrari esce con le ossa rotte dal GP di Baku, ma a farlo sono anche tutte le sue vetture motorizzate, con un disastro che fa riflettere.

Ci sono alcune Scuderie che si sono affidate ciecamente alla Ferrari affidandosi al suo motore a inizio anno, ma sicuramente arrivati a questo punto della stagione, c’è davvero moltissimo di che recriminare anche perché dopo il GP dell’Azerbaijan di Baku la situazione è davvero critica e molto spinosa, con una serie di ritiri anche delle vetture di secondo piano che lascia tutti a bocca aperta.

Ferrari F1 (Ansa Foto)
Ferrari F1 (Ansa Foto)

Lottare per il titolo Mondiale avrebbe dovuto essere il traguardo minimo della Ferrari in questa stagione, peccato però che ormai la situazione si sta facendo davvero sempre più complicata e difficile, anche perché la monoposto non sembra avere quell’affidabilità adatta per i grandi obbiettivi.

A essersene accorti non sono soltanto i tifosi della Scuderia di Maranello, ma anche quelli di tutte quelle altre squadre che hanno deciso di affidarsi proprio al motore della Rossa, con i ritiri che sono fioccati in quantità davvero incredibile al termine del circuito azero, tanto è vero che non ci sono stati i ritiri unicamente di Leclerc e Sainz.

A dover alzare bandiera bianca con anticipo ci hanno pensato anche l’Alfa Romeo di Guanyu Zhou e la Haas di Kevin Magnussen, dunque con i soli Valtteri Bottas e Mick Schumacher che sono stati in grado di arrivare fino alla fine della gara, pur rimanendo fuori dalla zona punti.

Dunque il motore Ferrari riesce nella clamorosa e vergognosa impresa al contrario di non fare nessun punto al termine del Gran Premio di Baku, un qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto immaginare e pronosticare dopo le prime gare di questo Mondiale che sembrava dover essere a dir poco glorioso e festante.

Crolla la Ferrari insieme ad Alfa Romeo e Haas: cosa sta succedendo?

Sembra davvero incredibile, ma il mondo Ferrari sta subendo un clamoroso e inatteso salto indietro, tanto è vero che che non ci sembrano essere più in alcun modo le possibilità di poter vedere la Scuderia di Maranello in lotta per il titolo Mondiale, perché l’affidabilità ormai è un miraggio.

Bisogna dire che anche la Red Bull ha dovuto subire un doppio zero con Max Verstappen in due delle prime tre gare a Sakhir e a Melbourne, ma nel mezzo l’olandese aveva vinto di forza e potenza a Jeddah proprio contro Leclerc, per questo motivo c’era comunque la sensazione di rimonta.

Indubbiamente il monegasco ha tutte le carte in regalo per rimontare, anche perché i ritiri sono avvenuti solamente quando era ampiamente avanti rispetto alla concorrenza e per quanto riguarda Montecarlo è meglio soprassedere, ma i ritiri di Magnussen e Zhou fanno pensare.

Il problema è che il danese ha avuto lo stesso identico danno che ha subito Leclerc, mentre il cinese ha alzato bandiera bianca nella stessa modalità di Sainz, ovvero con un problema di tipo idraulico, dunque per questo motivo è il caso di correre ai ripari.

Il motore non regge, anche perché i ritiri di Leclerc sono arrivati sempre in momenti di calma assoluta, dove non c’era stato in alcun modo la sensazione di poter arrivare a tanto e soprattutto con l’ex Alfa Romeo che non stava spingendo in modo tale da giustificare una rottura, ecco allora perché sarà importante trovare una soluzione il prima possibile.

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